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Trafugata reliquia di Sant’Agata in una chiesa di Brescia

Il parroco della chiesa di Sant’Agata, al centro di Brescia, lancia un appello affinché la reliquia della Santa venga ritrovata o restituita al più presto.

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Chiesa di Sant’Agata, Brescia. Foto: Wikipedia

Redazione (24/08/2023 13:01, Gaudium Press) Qualsiasi furto provoca dispiacere, ma quello di una reliquia suscita molta indignazione per l’atto sacrilego compiuto. Un atto che ha lasciato l’intera comunità senza parole e con un profondo senso di smarrimento.

Il furto è avvenuto nella Chiesa di Santa Agata, situata nel centro di Brescia, lo scorso venerdì pomeriggio, poco prima della Messa delle 18.00. Quando il sacrestano è uscito per pulire il presbiterio, ha notato che l’urna d’oro contenente la reliquia – un piccolo frammento della falange della mano della Santa – era aperta. Avvicinandosi, si è accorto che l’urna era vuota.

La reliquia è certificata da un documento pontificio del 1770 e l’urna di legno dorato risale alla fine del 1600.

Il parroco della chiesa di Sant’Agata in Brescia, don Gianbattista Francesconi, ha espresso profondo rammarico e tristezza per il furto della piccola reliquia della Vergine e Martire di Catania:

“Non so spiegare il motivo di questo gesto. È una cosa strana, perché la reliquia non ha alcun valore economico, come il reliquiario che è stato lasciato al suo posto. Spero che questo piccolo frammento dei sacri resti di Sant’Agata, molto importante per la nostra comunità, possa essere ritrovato o restituito. In caso contrario, spero di poter chiedere alla Curia di Catania l’invio di un nuovo frammento delle sacre reliquie di Sant’Agata, da conservare all’interno della nostra chiesa dedicata alla Patrona di Catania”.

“La reliquia è esposta in chiesa perché molti siciliani vengono qui in pellegrinaggio  in segno di venerazione per la Santa”, ha detto il sacerdote, aggiungendo che “nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza, esaminate dalla polizia, è possibile vedere due donne che aprono il reliquiario e prendono la reliquia. Si tratta di un frammento di falange posto su una teca d’argento, sopra un piccolo velo ricamato. Il sacrestano, sempre presente in chiesa, si è accorto del furto”.

Don Francesconi ha celebrato una Messa come atto di riparazione per questo gesto sacrilego.

Sant’Agata nacque nei primi decenni del III secolo a Catania. Verso i 15 anni volle consacrarsi a Dio. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le impose il velo rosso indossato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania, Quinziano, si innamorò di lei quando la vide. I tentativi del proconsole di sedurla non ebbero successo. Interrogata e torturata, Agata resistette nella sua fede e subì il martirio nel 251.

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