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Abramo, la sua storia

 Abram era un discendente di Sem, uno dei tre figli di Noè.

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Redazione (10/10/2023 14:19, Gaudium Press)

Abram era un discendente di Sem – uno dei tre figli di Noè – e visse con suo padre Terach e tutta la sua famiglia a Ur dei Caldei, una città della Bassa Mesopotamia, l’odierno Iraq. La storia della sua graduale scoperta dell’unico vero Dio e della sua amicizia con Lui dà inizio alla storia dei Patriarchi di Israele, che abbraccia il periodo compreso tra il XIX e il XVII secolo a.C. ed è narrata nel libro della Genesi.

Un uomo di fede assoluta

I capitoli 12-13 della Genesi raccontano come, inaspettatamente, un giorno Dio irrompe nella vita di Abram, chiamandolo per una missione misteriosa, alla quale egli risponde immediatamente con una fede immensa. All’età di 75 anni, prende con sé la moglie e il nipote Lot e si mettono in viaggio con il loro bestiame e i loro servi, come nomadi, attraverso la Palestina, senza conoscere ancora la meta finale del loro viaggio. A un certo punto, Abram e suo nipote si separano: mentre quest’ultimo va nella valle del Giordano, stabilendosi vicino a Sodoma, Abram rimane nella terra di Canaan, dove il Signore gli parla di nuovo.

L’amicizia con Dio

In quel periodo, alcuni re orientali fanno irruzione in Palestina, confiscano i beni di Lot e fanno prigionieri lui e sua moglie. Abram riesce a liberare i suoi parenti e a recuperare i suoi beni (Gen. 14,1-24). Dio è sempre con lui e conferma la promessa di dargli una grande discendenza (Gen. 15,1-20). Quindi Sara, moglie di Abram, già anziana, dà la sua schiava Agar al marito. E così, da questa unione, permessa dai costumi dell’epoca, nasce Ismaele (Gen. 16,1-16). Poi Dio stringe un’alleanza con Abram e cambia il suo nome in Abraham, che significa “padre di moltitudini”.

Dio si rivelerà nuovamente ad Abramo presso il querceto di Mamre e tre misteriosi angeli gli prometteranno che Sara concepirà un figlio nella sua vecchiaia. Il Signore confida inoltre ad Abramo che le città di Sodoma e Gomorra saranno distrutte a causa dei loro peccati (Gen 18,1-33). Dopo l’intercessione di Abramo per evitare l’imminente distruzione, solo Lot viene risparmiato (Gen 19,1-29).

L’anno successivo, Sara dà finalmente alla luce Isacco (Gen 21,1-8) e costringe Abramo ad espellere dalla sua casa la schiava Agar e suo figlio Ismaele, mandandoli nel deserto. Abramo è molto addolorato, ma il Signore gli promette una grande discendenza anche per il figlio Ismaele (Gen 21,9-14).

Qualche tempo dopo arriva il momento più drammatico della vita di Abramo: il Signore mette alla prova la sua fede quando, incomprensibilmente, gli chiede di sacrificare il suo amato figlio Isacco, che aveva tanto atteso e che Dio stesso gli aveva donato. Proprio nel momento in cui Abramo sta per sacrificarlo, un angelo inviato dal Signore ferma la sua mano, salvando la vita di Isacco proprio grazie all’immensa fede e all’obbedienza dimostrata da suo padre Abramo.

Il patriarca terminerà i suoi giorni all’età di 175 anni nella terra di Canaan. Da Isacco e Ismaele discendono, rispettivamente, le stirpi degli ebrei e degli arabi.

 

(Tratto da Vatican News)

 

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