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La gerarchia o l’uguaglianza?

 Nel corso dei suoi trent’anni di vita familiare, l’Uomo-Dio offre un esempio di perfetta obbedienza a un mondo in cui prevale una mentalità egualitaria e uno spirito di rivolta contro ogni autorità.

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La Sacra Famiglia. Foto: Francisco Lecaros

Redazione (31/12/2023 15:42, Gaudium Press) Divine sono le parole di questa Liturgia della Solennità della Sacra Famiglia, perché dettate dallo Spirito Santo agli autori sacri che la Santa Chiesa ha raccolto con sapienza.

Il Vangelo narra l’episodio della presentazione di Gesù Bambino al Tempio (cfr. Lc 2,22-40), in cui si condensano una serie di verità insegnate da Dio su un elemento fondamentale che riguarda la società e la stessa Chiesa: la vita familiare. La famiglia è la cellula madre della società, luogo in cui si preparano gli uomini e le donne di valore che formeranno il mondo del futuro, ed è anche la fonte delle vocazioni religiose per il servizio della Chiesa.

Poiché si tratta di un’istituzione di diritto naturale – come attesta la storia di tutti i popoli fin dall’antichità più remota – la famiglia fu concepita da Nostro Signore Gesù Cristo innalzando il Matrimonio alla categoria di Sacramento, al fine di infondere negli sposi le grazie necessarie per adempiere, con sguardo soprannaturale, al loro compito.

Infatti, al di sopra di tutte le sue funzioni, la famiglia ha una missione salvifica. Poiché la nostra destinazione finale non è qui sulla terra – dove siamo solo di passaggio – ma nell’eternità, non c’è obiettivo più eccelso nel matrimonio che quello di santificare l’altro coniuge e insieme di santificare i figli. Si tratta quindi di condurre la vita familiare in Dio, in modo che Egli sia l’elemento essenziale del rapporto tra marito e moglie, genitori e figli. Se la famiglia è fondata sulla grazia e sulla pietà, anche se si verificano drammi e vicissitudini, tutto diventerà facile e la pace regnerà in essa.

Nella Sacra Famiglia abbiamo un modello ammirevole di come affrontare le difficoltà e i dolori della vita con spirito elevato: Padre, Madre e Figlio vivevano in perfetta armonia perché Dio era al centro. Per questo motivo, in questa festa, la Preghiera del giorno recita: “O Dio di bontà, che ci hai dato come esempio la Sacra Famiglia, concedici di imitare le loro virtù nelle nostre case, affinché, uniti dal vincolo dell’amore, possiamo un giorno raggiungere le gioie della tua casa”[1].

Emuliamo le virtù di Gesù, Maria e Giuseppe nelle nostre case affinché, varcata la soglia della morte, possiamo essere integrati per sempre nell’eterna famiglia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insieme a tutti gli Angeli e ai Beati.

Dio vuole darci l’immensa felicità di vivere con Lui in Cielo, e a questo scopo si è incarnato e ha vissuto in una famiglia per trent’anni – mentre ne ha trascorsi solo tre a diffondere la sua predicazione! -dandoci così un’idea chiara dell’importanza del nucleo familiare e di come dovrebbe essere.

 

Estratto con modifiche da:

CLÁ DIAS, João Scognamiglio. I Vangeli inediti: commenti ai Vangeli della domenica. Città del Vaticano-São Paulo: LEV-Istituto Lumen Sapientiæ, 2012, v. 3, p. 121-123.

[1] FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE. Preghiera del giorno. In: MISSAL ROMANO. Trad. Traduzione portoghese della 2ª edizione tipica per il Brasile realizzata e pubblicata dalla CNBB con aggiunte approvate dalla Sede Apostolica. 9. ed. São Paulo: Paulus, 2004, p. 155.

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