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La Chiesa in Europa è in grave declino

 L’arcivescovo di Nairobi, in Kenya, ha dichiarato che il consumismo, l’individualismo e il secolarismo sono responsabili del declino del numero dei fedeli nel Vecchio Continente.

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Redazione (27/02/2024 10:26, Gaudium Press) L’arcivescovo dell’arcidiocesi di Nairobi, monsignor Philip Anyolo, ha espresso preoccupazione per quello che ha descritto come un declino globale dello spirito missionario e ha chiesto, al popolo di Dio in Africa, di riflettere su come la Chiesa africana possa contribuire al lavoro missionario nel mondo.

Nel suo discorso di apertura del Simposio teologico, tenutosi al Tangaza University College (TUC) in Kenya, Mons. Anyolo ha osservato che la Chiesa in Europa è stata la più colpita dalla crisi.

“L’impulso missionario è in declino in molte parti del mondo. La fede cristiana è in declino laddove prima dominava. In Europa, un tempo epicentro degli sforzi missionari cattolici, la Chiesa è in grave declino”, ha sottolineato l’arcivescovo giovedì scorso, 22 febbraio.

Organizzato dal Dipartimento di Teologia Dogmatica della Facoltà di Teologia (SOT) del TUC, il simposio è intitolato “Fare discepoli tutti i popoli: il mandato missionario di Cristo… nel contesto religioso, culturale e sociale dell’Africa di oggi”.

Secondo mons. Anyolo, il consumismo, l’individualismo, il secolarismo e i media sono responsabili del calo dei fedeli della Chiesa.

I media laici bombardano le persone con messaggi secolari che criticano il cristianesimo, diffondendo la falsa idea che la felicità derivi dal sesso, dal denaro e dal potere e che la vita sia troppo piena di impegni per avere tempo per la religione, ha sottolineato il presule. Ha poi aggiunto: “L’Africa è anche influenzata negativamente da culture diverse, dai media secolari e dalla visione del mondo democratica globalizzata”.

L’arcivescovo keniota ha detto che di fronte alle sfide alla fede cristiana, il popolo di Dio in Africa deve riflettere sulle “principali ragioni del declino dello slancio missionario nella Chiesa in molte parti del mondo”.

Africa, polmone spirituale

Mons. Anyolo ha sottolineato che gli africani devono essere vigili “per non essere colpiti da una tragedia simile”. Ha anche detto che il popolo di Dio in Africa dovrebbe chiedersi come può aiutare gli sforzi missionari della Chiesa globale. E ha chiesto alle persone di fare un esame di coscienza: “Il mio amore per Cristo e per il mandato missionario si è raffreddato nel tempo, o continuo a guardare il volto di Gesù Cristo?”.

Ha anche fatto riferimento all’Esortazione apostolica Africae Munus di Papa Benedetto XVI: “Un tesoro prezioso è presente nell’anima dell’Africa, dove vedo un immenso ‘polmone spirituale per un’umanità in crisi di fede e di speranza’, grazie alle straordinarie ricchezze umane e spirituali dei suoi figli, alle sue variegate culture, al suo suolo e sottosuolo dalle immense risorse”.

Un altro relatore dell’evento è stato l’arcivescovo Bert van Megen, nunzio apostolico in Kenya e Sud Sudan, che ha detto: “Molte persone in Europa rifiutano l’idea di Dio perché Dio, in molti modi, è percepito come una minaccia alla loro libertà”.

Considerando l’impatto dell’età sulla pratica del cristianesimo, il diplomatico vaticano di origine olandese ha osservato che solo il 20% dei bambini nati nei Paesi Bassi viene battezzato. “Questo significa che la stragrande maggioranza della popolazione di oggi è atea, non riceve il battesimo e non ha alcun legame con la Chiesa cattolica o con le altre chiese in generale. Questo è il futuro dell’Europa”.

 

Con informazioni di Aciafrica

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