Papa Francesco: negoziare la pace in Ucraina

Il Vaticano cerca di fare chiarezza sulle controverse dichiarazioni del Papa in merito alla ricerca di una pace negoziata, nel conflitto tra Russia e Ucraina.

Foto: Vatican news

Redazione (10/03/2024 15:12, Gaudium Press) Il portale Vatican News, gestito dalla Santa Sede, ha diffuso, questa domenica, la precisazione del portavoce vaticano Matteo Bruni ai giornalisti, riguardo le dichiarazioni rilasciate dal Sommo Pontefice nell’intervista a Radio Télévision Suisse (RSI):

Intervistatore: In Ucraina c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che questo legittimerebbe il più forte. Cosa ne pensa?

Papa Francesco: “È un’interpretazione. Ma io credo che i più forti sono quelli che vedono la situazione, che pensano al popolo, che hanno il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei stato sconfitto, che le cose non vanno bene, devi avere il coraggio di negoziare. Ci si vergogna, ma quanti morti ci saranno alla fine? Negoziare per tempo, cercare un Paese che faccia da mediatore. Oggi, ad esempio, nella guerra in Ucraina, sono in molti a voler mediare. La Turchia si è offerta di farlo. E altri ancora. Non abbiate timore di negoziare prima che la situazione peggiori”.

Bruni ha sottolineato davanti ai giornalisti come le parole del Papa sull’Ucraina siano soprattutto un appello a cessare il fuoco e a ritrovare il coraggio di negoziare.

Riferendosi alla parte in cui il Papa ha detto che l’Ucraina dovrebbe avere il coraggio di alzare bandiera bianca e negoziare, Bruni ha chiarito che il significato delle parole è che il Santo Padre vuole una soluzione diplomatica per raggiungere una pace giusta e duratura.

In un’altra parte dell’intervista, parlando di una diversa situazione di conflitto, ma riferendosi a qualsiasi situazione di guerra, il Papa ha chiarito che qualsiasi negoziazione in situazioni di conflitto non è da vedere come una resa: “Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio di non portare il Paese al suicidio”.