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Interviene il Segretario di Stato Parolin per le dichiarazioni del Papa sulla guerra in Ucraina

 Era prevedibile che questa vera e propria valanga di reazioni alle parole del Papa sull’Ucraina, rendesse “necessario” l’intervento del cardinale Parolin,

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Redazione (12/03/2024 16:20, Gaudium Press) Era prevedibile che questa vera e propria valanga di reazioni alle parole del Papa sull’Ucraina, rendesse “necessario” l’intervento del cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, che ieri ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.

Riassumendo, il cardinale Parolin ha detto che è “ovvio” che la prima condizione per creare un clima di negoziato è quella di “porre fine all’aggressione”, e che questo dipende “prima di tutto dagli aggressori”.

“L’appello del Pontefice è quello di ‘creare le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’. In questo senso, è ovvio che la creazione di tali condizioni non dipende solo da una delle parti, ma da entrambe, e la prima condizione mi sembra proprio quella di porre fine all’aggressione. Non dobbiamo mai dimenticare il contesto, la domanda posta al Papa, che, in risposta, ha parlato di negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa”, ha detto il cardinale.

“La Santa Sede segue questa linea e continua a chiedere un ‘cessate il fuoco’ – e a cessare il fuoco dovrebbero essere, in primo luogo, gli aggressori – e quindi l’apertura di negoziati. Il Santo Padre spiega che negoziare non è debolezza, ma forza. Non è resa, ma coraggio. E ci dice che dobbiamo avere un maggior riguardo per la vita umana, per le centinaia di migliaia di vite umane che sono state sacrificate in questa guerra nel cuore dell’Europa. Sono parole che valgono tanto per l’Ucraina quanto per la Terra Santa e per gli altri conflitti che insanguinano il mondo”, ha proseguito il Segretario di Stato.

Il cardinale Parolin ha anche espresso il timore del Vaticano per un conflitto più ampio, della possibilità sempre presente di una soluzione diplomatica, e ha avuto parole per la guerra a Gaza:

“Le due situazioni [Gaza e Ucraina] hanno certamente in comune il fatto di essersi allargate pericolosamente oltre ogni limite accettabile, di non riuscire a risolversi, di avere ripercussioni su diversi Paesi e di non rendere possibile una soluzione senza un serio negoziato. Sono preoccupato per l’odio che stanno generando. Quando riusciranno a guarire ferite così profonde?”, ha detto.

Sembra probabile che l’intervista del Segretario di Stato possa calmare le acque più che agitate degli ultimi giorni. (CCM)

 

 

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