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La Resurrezione, l’uovo di Pasqua e il coniglio nel Sepolcro

Cristo è risorto, la nostra fede non è vana

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Redazione (31/03/2024 21:11, Gaudium Press) La Domenica di Risurrezione o Domenica di Pasqua è una festa trascendentale per tutti i cattolici, poiché è con la Risurrezione di Gesù che tutta la nostra religione acquista significato.

Cristo ha trionfato sulla morte e ci ha aperto le porte del Cielo. Nella Messa domenicale ricordiamo questa grande gioia in modo speciale. Viene acceso il Cero Pasquale, che rappresenta la luce del Cristo risorto e che rimarrà acceso fino al giorno dell’Ascensione, quando Gesù salirà al Cielo.

La Resurrezione di Gesù è veramente un fatto storico, di cui sono prova, tra l’altro, la tomba vuota e le numerose apparizioni di Gesù Cristo ai suoi Apostoli. Quando celebriamo la Risurrezione di Cristo, celebriamo anche la nostra liberazione. Celebriamo la sconfitta del peccato e della morte.

Nella Resurrezione troviamo la chiave della speranza cristiana: se Gesù è vivo ed è con noi, di cosa dobbiamo avere paura, di cosa dobbiamo preoccuparci?

La domenica di Pasqua segna l’inizio del periodo pasquale, in cui ricordiamo il tempo trascorso da Gesù con gli Apostoli prima di ascendere al Cielo, durante la festa dell’Ascensione.

Come si celebra la domenica di Pasqua?

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Si celebra con una Messa solenne durante la quale si accende il Cero Pasquale, simbolo di Cristo risorto, luce di tutti gli uomini.

In alcuni luoghi, la mattina presto, si svolge una processione chiamata “processione dell’incontro”. In questa processione, un gruppo di persone porta la statua della Vergine Maria e incontra un altro gruppo di persone che porta la statua di Gesù risorto, come simbolo della gioia di vedere il Signore vivo.

In alcuni paesi è consuetudine celebrare la gioia della Risurrezione nascondendo dolci nei giardini per farli trovare ai bambini, secondo la leggenda del “coniglietto pasquale”.

L’usanza più diffusa al mondo, per festeggiare la Pasqua è quella di regalare caramelle o uova di cioccolato a bambini e amici.

A volte le due tradizioni si intrecciano e la ricerca delle uova nascoste simboleggia la ricerca di ogni cristiano del Cristo risorto.

La tradizione delle “uova di Pasqua”.

L’origine di questa usanza risale agli antichi Egizi, che in occasioni speciali usavano regalarsi uova decorate da loro stessi. Le decoravano con colori presi dalle piante e il regalo migliore era l’uovo meglio dipinto. Le mettevano come ornamento nelle loro case.

Quando Gesù salì in Cielo dopo la sua Resurrezione, i primi cristiani stabilirono un periodo dell’anno, la Quaresima, quaranta giorni prima della festa di Pasqua, in cui tutti i cristiani dovevano fare dei sacrifici per purificare le loro anime. Uno di questi sacrifici consisteva nel non mangiare uova durante la Quaresima. Poi, il giorno di Pasqua, uscivano di casa con cesti di uova da regalare agli altri cristiani. Tutti erano molto felici, perché con le uova ricordavano che stavano celebrando la Pasqua, la Risurrezione di Gesù.

Uno di questi primi cristiani si ricordò, un giorno di Pasqua, di ciò che facevano gli egiziani e pensò di dipingere le uova che avrebbe regalato. Gli altri cristiani apprezzarono l’idea e la imitarono. Da allora, le uova colorate vengono regalate a Pasqua per ricordare che Gesù è risorto dai morti.

 

A poco a poco, altri cristiani hanno proposto nuove idee, come la creazione di uova di cioccolato e di caramelle da regalare a Pasqua: sono quelle che regaliamo oggi.

La leggenda del “coniglietto di Pasqua”.

La sua origine risale alle feste anglosassoni precristiane, quando il coniglio era il simbolo della fertilità associato alla dea Eastre, a cui era dedicato il mese di aprile. Gradualmente, questa immagine venne inserita nella Settimana di Pasqua e, a partire dal XIX secolo, in Germania si cominciarono a produrre coniglietti di cioccolato e di zucchero.

Nacque  anche  una curiosa leggenda che narra che, quando deposero Gesù nel sepolcro che aveva dato Giuseppe d’Arimatea, all’interno della grotta c’era un coniglio nascosto, che si spaventò molto nel vedere  tutta la gente che entrava, piangente e triste perché Gesù era morto.

Il coniglietto rimase lì a guardare il corpo di Gesù quando misero la pietra che chiudeva l’ingresso e lo guardò e lo osservò chiedendosi chi fosse questo Signore che tutto il popolo amava così tanto.

Passarono un giorno e una notte interi, quando all’improvviso il coniglio vide qualcosa di sorprendente: Gesù si alzò e ripiegò le lenzuola in cui era stato avvolto. Un angelo rimosse la pietra che copriva l’ingresso e Gesù uscì dalla grotta, più vivo che mai!

Il coniglio capì che Gesù era il Figlio di Dio e decise che doveva dire, al mondo e a tutte le persone che piangevano, che non dovevano più essere tristi perché Gesù era risorto.

Poiché i conigli non possono parlare, pensò che se avesse portato loro un uovo dipinto, avrebbero capito il messaggio di vita e di gioia, e così fece.

Da allora, secondo la leggenda, il coniglio esce ogni domenica di Pasqua per lasciare uova colorate in ogni casa per ricordare al mondo che Gesù è risorto e che dobbiamo vivere nella gioia.

Suggerimenti per vivere la festa

-Pensare ai luoghi in cui Cristo è apparso dopo la sua risurrezione.

-Disegnare un’immagine di Gesù risorto su un foglio.

-Decorare e riempire dei gusci d’uovo e regalarli a vicini e amici, spiegandone il significato.

 

(Testo adattato da Tere Vallés su Catholic.net)

 

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