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Cardinale Sarah: per amore di Cristo i sacerdoti rinunciano a “matrimonio, famiglia e guadagni”

 Il cardinale guineano ha ordinato dodici sacerdoti durante una recente visita in Camerun.

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Foto: Wikimedia Commons

Redazione (12/04/2024 15:56, Gaudium Press) Il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito del Dicastero per il Culto divino, si è recato recentemente in Camerun, che ha raggiunto il 2 aprile.

Dopo aver ordinato il 6 aprile, dodici sacerdoti nella piazza di Obala, a nord della capitale Yaoundé, il cardinale ha incontrato i vescovi che svolgono la loro assemblea plenaria dal 7 al 13 aprile.

Ai sacerdoti ordinati, il cardinale Sarah ha ricordato il significato del sacerdozio ministeriale:

Essere sacerdote, ha detto, “è diventare, di fatto, Gesù Cristo stesso. È prolungare la sua presenza salvifica tra gli uomini; è sforzarsi, ogni giorno, di portare ovunque e sempre nel nostro corpo le sofferenze della morte di Gesù, e di irradiare la sua presenza per dare a Dio il suo posto centrale e prioritario nel mondo, perché un mondo senza Dio è un mondo senza speranza”.

In quanto segno che ricorda il primato di Dio in un mondo sempre più frivolo, indifferente e persino ostile a Gesù, al suo Vangelo e alla sua Chiesa, “il sacerdote rende visibile la presenza di Dio”, ha affermato il cardinale guineano.

Per questo, ha proseguito, “essere sacerdote è il dono più grande che Dio ha fatto all’umanità, perché ci dà e ci aiuta a continuare l’opera di evangelizzazione iniziata da Gesù”.

È chiaro che il sacerdote “deve essere attento al gregge di cui lo Spirito Santo vi ha fatto custodi, da vegliare, in comunione con il vostro vescovo”, ristabilendo con il suo ministero la comunione tra Dio e gli uomini.

Nutriti dall’amore di Gesù, rinunciano ai beni, perché solo Dio è il loro unico bene.

Il sacerdozio si nutre di un amore supremo ed esclusivo per Cristo, perché “pascere le pecore è davvero un atto d’amore e solo se amiamo Gesù in modo esclusivo possiamo avere l’autorità e la responsabilità di guidare il popolo di Dio”.

Il cardinale Sarah ha esortato il sacerdote a fare “tutto ciò che è in suo potere per far risplendere Cristo in lui. L’anima del sacerdote deve essere pura, più pura dei raggi del sole, in modo che lo Spirito Santo non lo lasci mai ed egli possa dire: “Sono crocifisso con Cristo; vivo, ma non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me””.

Il cardinale Sarah ha parlato anche delle rinunce fatte dal sacerdote, in funzione della sua altissima missione, sulle orme di Cristo: “I sacerdoti, in quanto radicalmente consacrati, offerti e donati a Dio, rinunciano al matrimonio, alla famiglia, al guadagno materiale ed economico. Solo Dio è il loro unico bene, il loro unico amore, la loro unica felicità e la loro eredità”, ha spiegato.

Rinunciando al potere, a tutti i beni e a una famiglia, “i sacerdoti devono imitare e incarnare la povertà di Gesù Cristo, il Figlio dell’uomo, che non aveva dove posare il capo, per scegliere Dio solo come unica ricchezza”, ha aggiunto il cardinale, invitando i presenti a pregare e ad accompagnare i 12 nuovi sacerdoti nel loro ministero sacerdotale.

Con informazioni di Vatican News.

 

 

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