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Santa Bernadette,la veggente di Lourdes che si offrì come vittima espiatoria

 Santa Bernadette percepì chiaramente la gravità dei tragici eventi dell’epoca e, di conseguenza, si offrì come vittima espiatoria, disposta a versare tutto il suo sangue per il trionfo della Chiesa. 

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Redazione (16/04/2024 15:37, Gaudium Press) Molto si è scritto di recente sulle apparizioni e sui veggenti di Fatima. Molto meno è stato scritto sulle apparizioni di Lourdes; soprattutto, poco o nulla è stato detto sulla vita della confidente della Madonna, Santa Bernadette Soubirous.

Una semplice contadina analfabeta?

Cosa si sa di lei? Un gran numero di cattolici la considerano solo una contadina analfabeta, pura, semplice, pia e molto gentile con tutti. Tuttavia, buoni agiografi ci mostrano che era molto di più!

Uno di loro era monsignor René Laurentin, considerato uno dei più grandi teologi mariani del nostro tempo, la cui vasta opera comprende non meno di centosessanta libri, oltre a innumerevoli articoli di giornali e riviste. Per l’impegno profuso nello studio dell’argomento, merita il titolo di grande storico delle apparizioni di Lourdes, alle quali dedicò tredici dei suoi libri.

Mons. Laurentin presenta Santa Bernadette come un modello di giovane donna cattolica e sposa di Cristo. Ricercatore meticoloso e letterato di altissimo livello, nelle sue opere racconta innumerevoli episodi che rivelano la facilità con cui la santa veggente scrutava le intenzioni più intime dei suoi interlocutori.

Mostra anche la sua sorprendente capacità nel saper analizzare correttamente gli eventi nei tempi travagliati che il suo Paese, la terra di Santa Giovanna d’Arco, stava attraversando, e mette in evidenza, soprattutto, come ella abbia sopportato con una forza d’animo degna dei martiri del Colosseo, tutte le sofferenze che la Provvidenza scelse di inviarle per il compimento della sua missione.

“Temo solo i cattivi cattolici…”.

Nel 1870, la Francia fu sconvolta dalla tragedia della guerra franco-prussiana, che culminò con la sconfitta dell’esercito francese a Sedan e il conseguente rovesciamento dell’imperatore Napoleone III.

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Le tristi contingenze della guerra non risparmiarono le case e nemmeno i conventi delle suore. La superiora del monastero di Saint-Gildard a Nevers dovette mettere le sue suore e l’edificio a disposizione delle autorità militari per allestirvi un ambulatorio.

Nei cortili e nei corridoi del convento, le uniformi colorate dei soldati si scontravano con il saio bianco e nero delle suore.

Il comandante posizionò una batteria di cannoni sul balcone interno della casa e nel giardino del noviziato per difendere la parte nord della città.

Al tramonto del 24 ottobre, nel cielo apparve uno strano fenomeno: sembrava che l’intero orizzonte si fosse trasformato in un mare di sangue.

Si trattava di un’aurora boreale che durò dalle 19 alle 21.  Lo spettacolo impressionò profondamente tutti.

Suor Marie-Bernard – il nome religioso di Santa Bernadette – fece questo commento dalle risonanze profetiche: “Nonostante questo, non si convertiranno”.

Rispondendo al giornalista e scrittore Gougenot des Mousseaux a metà dicembre, quando le truppe prussiane stavano per invadere la città, rivelò in tutta semplicità la profondità delle sue preoccupazioni:

“- Avete avuto una rivelazione nella grotta di Lourdes, o successivamente, sull’avvenire e sul destino della Francia? La Santa Vergine le ha dato un messaggio su qualche minaccia per la Francia?

“No. “- I prussiani sono già vicini. Questo non le provoca un po’ di paura?

“- No.

“Quindi non abbiamo nulla da temere?

“- Temo solo i cattivi cattolici.

“- Nient’altro?”

“- Nient’altro”.

Discernere la voce di Dio negli avvenimenti

Questa giovane suora ha avuto la forza d’animo di rimanere al di sopra delle tragedie della guerra, preoccupata solo degli interessi della Chiesa: il pericolo sta nei cattivi cattolici!… Ovvero, i cattolici tiepidi che, rinnegando con il loro lassismo la Fede professata, infondono nel gregge di Cristo un’atmosfera di cecità e di ottimistica illusione, che rende difficile riconoscere la voce di Dio negli eventi della storia e ascoltare gli avvertimenti della Madre Celeste.

In realtà, sono cattolici pavidi, incapaci di denunciare i peccati pubblici e individuali che portano tante calamità ai popoli e alle nazioni.

Pochi giorni dopo, le bombe cominciarono a cadere a Nevers. Una di esse esplose in un’ala del convento. Senza perdere la calma, suor Marie-Bernard si incaricò di riportare alla calma una novizia colpita da una violenta crisi di nervi quando vide improvvisamente la sua stanza di lavoro in fiamme.

Una volta finita la guerra, un’altra calamità si abbatté sulla Francia: la Comune di Parigi (18 marzo-28 maggio 1871).

Un giorno, durante la cosiddetta settimana di sangue, suor Madeleine Bounaix, informata che il palazzo delle Tuileries era stato incendiato dai rivoluzionari, si precipitò a dare la notizia a Santa Bernadette, che testimoniò di averle risposto “in tutta tranquillità: “Non si preoccupi. Aveva bisogno di una buona pulizia. Il buon Dio la ripulirà”.

Quali informazioni concrete poteva avere questa suora, impegnata in umili mansioni in un convento, sulla situazione morale del Palazzo delle Tuileries? Non lo sappiamo.

Ma in occasione dell’alluvione che colpì il sud della Francia nel 1875, diede un’altra dimostrazione di come sapesse valutare gli eventi alla luce della Fede: “Il buon Dio ci castiga, ma sempre come un Padre”.

Le strade di Parigi furono cosparse del sangue di molte vittime, ma ciò non bastò a toccare i cuori induriti dal male. Era necessario che le strade del Sud fossero lavate, che anch’esse avessero le loro vittime”.

“Soffrire: questo è il mio mestiere”.

Tutti coloro che hanno vissuto con lei testimoniano il suo amore tenero, pieno di carità e di compassione per i malati sofferenti. Ma Bernadette voleva soprattutto presentare a Dio le proprie sofferenze come un olocausto odoroso per ottenere la conversione dei peccatori.

La sua vita fu una sequenza di malattie quasi ininterrotte. Un piccolo episodio fa capire come fosse consapevole che, in questo modo, avrebbe compiuto la missione ricevuta nella grotta di Lourdes.

Un giorno, una superiora del convento la visitò in infermeria e le chiese sorridendo:

 

“Allora, cosa fai qui, piccola pigra?

 

– Mia cara madre, faccio il mio lavoro.

 

“E qual è il tuo mestiere?

 

“Quello di essere malata”, rispose gentilmente la santa.

 

In un’altra occasione, confidò a una sorella in abito: “Soffrire: è il mio mestiere”.

Quando l’una o l’altra suora dava segno di compatirla, Bernadette si affrettava a rettificare: “È così buono, così dolce e, soprattutto, così salutare soffrire!”.

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Un esempio per i cattolici del XXI secolo

Non ha paura della morte, ma teme il contagio dell’errore nei figli della Chiesa. Il suo sguardo riflette anche una pietà libera da ingenui sentimentalismi sulla natura umana, incline al peccato e alla rivolta contro la legge morale.

Per questo motivo, e nel suo zelo per la salvezza delle anime, non esita a definire “nemici” quegli uomini che si ostinano a diffondere l’errore e il male. Ma volendo salvare anche questi sfortunati, pregava il buon Dio di mandare loro… un castigo misericordioso che li spingesse alla conversione.

Nel suo animo non c’era alcuna tolleranza a favore dell’errore e del vizio, perché questi non hanno diritti. I diritti, nel loro senso legittimo, sono prerogativa dei difensori della verità, del bene e della bellezza.

Un bell’esempio per tutti noi cattolici del XXI secolo. Un invito a vivere e giudicare i nostri tempi confusi e travagliati come Bernadette Soubirous ha vissuto e giudicato i tempi tragici in cui ha combattuto una dura battaglia in questa terra d’esilio per conquistare la “ricompensa oltremodo grande” in cielo (Gen 15,1).

 

Testo tratto, con adattamenti, dalla rivista Araldi del Vangelo n. 191, febbraio 2017. Di P. Ramón Ángel Pereira Veiga, EP.

 

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