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A Bruxelles la ‘polizia del pensiero’ di un sindaco contro una riunione di conservatori

Martedì scorso, un sindaco dell’area di Bruxelles ha ostacolato un incontro dei conservatori europei a cui partecipava il cardinale Müller. Il Cardinale ha precisato chi è il funzionario vessatore.

HY Gerhard Ludwig Muller

HY Gerhard Ludwig Muller

Foto: Wikipedia

Redazione (20/04/2024 17:25, Gaudium Press) Quando il cardinale Gerhard Müller è arrivato alla riunione, era già impressionato dal cordone di polizia, ma non aveva idea di quale fosse il vero significato di questo dispiegamento di forze.

Tutto è avvenuto lo scorso martedì 16 ottobre.

Si trattava della Conferenza europea dei conservatori “NatCons” a Bruxelles, un incontro di e per persone di una certa inclinazione ideologica, come ce ne sono innumerevoli in tutto il mondo, ma questa volta nella città sede del Parlamento europeo.

La presenza della polizia era sproporzionata rispetto a un semplice ordine di protezione dell’evento. Si trattava di qualcosa di più.

Si è scoperto che il sindaco del distretto di Saint-Josse-ten-Noode e deputato socialista di Bruxelles, Emir Kir, aveva dato l’ordine di chiudere la conferenza: “L’estrema destra non è la benvenuta… La visione [della NatCon] non è solo eticamente conservatrice (ad esempio, ostilità alla legalizzazione dell’aborto, alle unioni omosessuali, ecc. ) ma anche incentrata sulla difesa della ‘sovranità nazionale’, che implica, tra le altre cose, una ‘sovranità euroscettica’”, ha detto il sindaco, come motivazione della chiusura.

La polizia, agendo quindi come “polizia del pensiero” nelle mani di un sindaco di sinistra, ha proceduto a bloccare l’ingresso dove si stava svolgendo l’evento, intorno alle 12.30.

Oltre ai partecipanti, sono stati coinvolti anche alcuni degli invitati, come il primo ministro ungherese Orbán, l’ex primo ministro polacco Morawiecki, l’ex ministro degli Interni conservatore Suella Braverman e il cardinale Müller, tra gli altri.

Di fronte allo scandalo, che ha comunque assunto dimensioni internazionali, il primo ministro belga De Croo ha dichiarato che l’intervento della polizia era “inaccettabile” perché “il divieto di riunioni politiche è incostituzionale”.

Il primo ministro italiano Meloni e il primo ministro britannico Sunak hanno avuto reazioni più decise di sconcerto. Viktor Orban ha avuto il tempo di aggiungere la sua nota di umorismo agli eventi, dicendo che quanto accaduto lo incoraggia a continuare la sua battaglia contro la “democrazia illiberale” di Bruxelles, capitale non solo del Belgio ma anche sede del Consiglio europeo, della Commissione europea, del Parlamento europeo…

La reazione indignata del cardinale Müller

Il cardinale Müller si è mostrato meno cortese e più indignato per gli avvenimenti, ma anche più informato. Il Cardinale è riuscito a entrare e ha potuto rivolgersi a coloro che erano arrivati in anticipo e non erano stati bloccati all’ingresso, così da poter “discutere pubblicamente l’idea di un’Europa cristiana con un professore di filosofia dell’Università di Cambridge”, conversazione alla quale era stato invitato come teologo.

Nelle dichiarazioni pubblicate su Kath.net, il cardinale di Magonza ha descritto coloro che hanno promosso e applaudito la chiusura della conferenza come “attivisti fascisti di sinistra [che] hanno accolto con entusiasmo la revoca del diritto fondamentale alla libertà di riunione degli organizzatori, dei partecipanti e dei relatori di questo congresso internazionale e multiculturale”.

Il cardinale ha colto l’occasione per rivelare dettagli taglienti del “background” estremista del sindaco Kir: “Nella loro frenesia di vittoria sulle centinaia di visitatori, che hanno diffamato come “persone di destra” e “nazisti”, hanno trascurato il fatto che il sindaco locale responsabile della strumentalizzazione illegale della polizia era stato addirittura espulso dal partito socialista perché, come hanno riportato i media, aveva negato il genocidio armeno e aveva un rapporto poco chiaro con gruppi terroristici in Turchia”.

Per il resto, il cardinale Müller ha ribadito che “la tradizione giudaico-cristiana dell’Europa è il miglior rimedio contro l’attacco ai diritti umani fondamentali e lo scivolamento delle democrazie pluralistiche verso un sistema di governo totalitario”, cosa che è già più che un pericolo, in Europa, nella Bruxelles del sindaco socialista Kir.

 

 

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