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L’esperienza della Pandemia vissuta dai giovani

Il Servizio diocesano ha promosso una tavola rotonda in cui vi è stata una profonda analisi di Bignardi e Mammì.

 Ragazza ragazzo 16

Rita Sberna (03.06.2021 10:29, Gaudium Press)La pandemia ci ha fatti scontrare con incertezze, paure e con la prospettiva della morte, in tutto ciò non ha escluso nessuna fascia d’età nemmeno i giovani, si è parlato proprio di questo il 21 maggio nel corso di una tavola rotonda sul tema “Niente sarà più come prima, oltre l’emergenza della pandemia” promossa dal Servizio Diocesano per la pastorale giovanile guidato da don Alfredo Tedesco e trasmessa sui canali social.

Ad aprire l’incontro è stato l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi: «In tempo di Covid la questione giovanile ci interpella come Chiesa e come società civile – ha esordito -. La domanda che ci dobbiamo porre è: “La comunità cristiana si lascia provocare dall’incontro con i ragazzi?».

E’ stato centrale l’intervento della coordinatrice dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo, Paola Bignardi, la quale ha fatto presente l’impatto che il Covid ha avuto sulle nuove generazioni.

La coordinatrice ha detto che: “Non si è spenta la voglia di investire sulla propria formazione culturale, anche se, per il 70% degli intervistati, il futuro si presenta come un elemento pieno di rischi». Una sfiducia che rende più faticosa la transizione alla vita adulta: Il 35% dei giovani tra i 18 e i 34 anni afferma di non vivere autonomamente perché non in grado di affrontare i costi di un’abitazione – ha proseguito -. I più in difficoltà sono i neet, i giovani che non studiano e non lavorano e per i quali l’Italia ha il record in Europa”.

Due elementi sono emersi dagli studi- dice la Bignardi: «Il primo è la percezione della disuguaglianza, per cui il 42% dei giovani ha la percezione di essere in una condizione economica peggiore rispetto al 2019; l’altro riguarda le giovani donne, i cui indicatori parlano di un loro minore benessere rispetto agli uomini e di un più accentuato disagio».

Poi la parola è passata a Veronica Mammì, assessore capitolino alla Persona la quale ha sottolineato che: “di fronte a ciò il ruolo delle istituzioni sia offrire servizi adeguati, oltre che garantire la presenza e l’ascolto”.

Tra le varie testimonianze di giovani è stata molto forte quella di Tommaso, maturando al liceo Amaldi: «La pandemia ci ha fatto fare degli step irreversibili; ciò che conta però è non arrendersi mai e raggiungere i propri obiettivi».

Anche la testimonianza di Cristina, laureata in Scienze Politiche che ha detto: «In questo tempo tragico ho riscoperto la mia famiglia e ho ritrovato il coraggio di ascoltare me stessa».

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