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Le gioie del vero cristiano?! Le beatitudini

Redazione (Venerdì, 08-03-2019, Gaudium Press) Gesù nel Vangelo ci ha ampiamente parlato della vera felicità che immerge il cuore dei cristiani e sappiamo essere “le beatitudini”. Beati i puri di cuore, beati gli afflitti, beati gli operatori pace ecc …

Ogni volta che ascoltiamo questa pagina del Vangelo (cfr. Mt 5, 1 ss.) credo che chi più e chi meno, rimane colpito dall’accostamento delle beatitudini alle sofferenze, alla povertà, alle lacrime e alle persecuzioni. Ma davvero i beati sono coloro che soffrono e sono nel pianto ed hanno sete di giustizia?

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Davvero sono proprio coloro le persone felici?

La felicità di cui parla Gesù è incomprensibile per questa terra, Lui parla di una felicità profonda, della felicità dello spirito che trabocca nelle viscere della grazia e della santità, e sono proprio le beatitudini che tengono l’uomo nella grazia e lo incamminano verso la via santa.

Per entrare nel mistero delle beatitudini bisognerebbe rivedere tutta la vita di Gesù con occhi puri e profondi, il Catechismo della Chiesa Cattolica infatti, dice sinteticamente che “le beatitudini dipingono il volto di Gesù Cristo e ne descrivono la carità” (n. 1717).

Cerchiamo di analizzare “qualche” beatitudine e di capirne meglio il significato.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati

Gesù parla di tutti quei cuori che piangono che sono nell’afflizione, a causa di quei cuori lontani da Dio a causa del peccato.

Anche Gesù ha pianto alla vista della città di Gerusalemme, ribelle al suo appello alla conversione (Lc 19, 41 ss) sono infatti, lacrime che purificano, che liberano l’anima dall’afflizione e la rendono beata perché allo stesso tempo riceve consolazione da Dio.

Beati i miti, perché erediteranno la terra

Se pensiamo a Gesù, Lui era mite e umile di cuore e amava tutti a prescindere: sia chi lo seguiva e lo amava ma anche i suoi nemici che tendavano di ucciderlo a tradimento.

Un esempio di mitezza Gesù ce lo ha dato durante la sua passione: agli oltraggi non rispondeva con altri oltraggi e soffrendo non ha mai minacciato vendetta, è rimasto sempre mite anche nei confronti dei suoi carnefici.

“Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime”, ci dice Gesù (Mt 11, 29).
E allora ecco che i miti sono beati perché nonostante tutte le violenze, i soprusi e le difficoltà non perdono mai la pace nel cuore.

Le 8 beatitudini ci insegnano a vivere il cristianesimo, ogni beatitudine è una guida, un biglietto per vivere la vera felicità del cristiano che non appartiene a questa terra ma se praticata su questa terra è un’assicurazione per il paradiso. (Rita Sberna)

 

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