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La visione di un’anima del purgatorio a Santa Veronica Giuliani

Roma (Martedì, 26-03-2019, Gaudium Press)  Chi è Santa Veronica Giuliani?

Veronica Giuliani è stata una grande mistica italiana, all’epoca si chiamava Orsola.

E’ nata a Mercatello sul Metauro, presso Urbino, nel 1660, visse cinquant’anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa.

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Ha ricevuto le stimmate della passione di Gesù ed aveva molte visioni e rivelazioni private.

Dopo la sua morte, dall’autopsia risultò che il suo cuore era trafitto da parte a parte. Per tutta la vita chiese al Signore di non rendere visibili agli altri le stimmate, per 30 anni trascrisse le sue visioni in un diario, per obbedienza al Padre spirituale. Oggi questi diari sono dei documenti tangibili della vita straordinaria di questa santa mistica.

I diari sono una raccolta che prende il nome di “Il tesoro nascosto” pubblicato in 10 volumi di 22.000 pagine dal 1825 al 1928. Morì nel 1727, dopo 33 giorni di malattia. È santa dal 1839.

Tra le varie visioni e rivelazioni ebbe la visione dell’inferno e del purgatorio.

Ci soffermeremo a raccontare la visione del purgatorio.

L’anima del purgatorio che apparse per tre volte a Santa Veronica Giuliani

L’ho veduta in tre modi:

La prima volta, parvemi che ella fosse in un grande fuoco e che, per mano dei demoni, avesse dei grandi tormenti dei quali l’uno non aspettava l’altro. Ogni vista di quei ministri infernali, le dava pena sopra pena; ma, fra tante pene, la maggiore era quella del danno. Ella non si poteva raccomandare; stava sotto il braccio della giustizia di Dio; e tanto basta. Tutto ciò è stato di grande ammaestramento a quest’anima.

La seconda volta, l’ho veduta con grandi tormenti; in specie, nei sentimenti. Per modo di dire, dirò, che mi pareva che fosse tormentata negli occhi e nelle orecchie con ferri taglienti e pungenti. O Dio! Il sentimento poi della lingua, aveva assai più pena. In un tratto, pareva che le uscisse dalla bocca, ed arrivasse sino a terra; e pareva che fosse inchiodata ivi, non con un chiodo di ferro, ma col chiodo della mano di Dio.

I demoni che sono ministri della divina giustizia, a tutto potere, la tormentavano; ed ella stava immobile nel medesimo sito che fu posta, né poteva muoversi. In fine, mi pareva vederla, ora tutta lacerare ora pungere con punte infuocate, ed ora stare in un fuoco ardente e divenire tutta un ghiaccio. Sembrava che la detta anima vi fosse gelata dentro; ma, nel tempo medesimo, sentiva fuoco e ghiaccio.

La terza volta, mi fu mostrata pure nella medesima forma; Alla fine, il mio Angelo Custode mi fece conoscere che ella vedeva l’abito che aveva portato della Religione, e la sola vista le rinnovava tutti i tormenti e le pene; perché ella era vissuta con l’abito sì, ma non da Religiosa.

In un tratto, fui trasportata dallo stesso mio Angelo Custode ai piedi di Maria SS.ma; le chiesi soccorso, per questa povera anima; mi esibii per essa a qualsiasi pena e tormento; e Maria SS.ma mi promise la grazia con dimostrarmi quel sigillo; e mi disse che io raccontassi tutto al mio confessore e gli chiedessi l’obbedienza di patire per qualche ora, per soddisfare alla giustizia di Dio per quest’anima che mi fu fatta vedere in quel punto stesso. Parvemi capire che avesse, in quell’istante, un poco di refrigerio…

(Uno stralcio dai Diari di Santa Veronica Giuliani) (Rita Sberna)

 

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