I servi di Maria, sette mercanti che videro la Madonna in abito nero
Redazione (Giovedì, 28-03-2019, Gaudium Press) I fondatori dell’ordine “I Servi di Maria” sono sette mercanti fiorentini, erano innamorati della Madonna, la Madre di Dio gli apparve presentandosi come “Mater Dolorosa”.
Sui nomi dei sette fondatori ci fu una grande confusione che contribuì a ritardarne notevolmente la canonizzazione.
Il 15 gennaio 1888, Papa Leone XIII approvò i quattro miracoli avvenuti per loro intercessione e fu allora, che il Papa li iscrisse nell’albo dei santi elencando così i loro nomi: Bonfiglio dei Monaldi, Bonagiunta Manetti, Manetto dell’Antella, Amideo degli Amidei, Uguccio degli Uguccioni, Sostegno dei Sostegni e Alessio dei Falconieri.
I processi canonici finalmente furono conclusi.
La loro storia
I mercanti fiorentini intorno al 1230 si erano inseriti in un’associazione laicale, la “Compagnia di Servi di Santa Maria” o “Laudesi”, affidandosi alla Vergine con un particolare atto di ossequio e abbracciando un genere di vita penitenziale, che l’impegnava alla preghiera e al servizio degli emarginati e dei poveri.
Vivevano nella povertà, rompendo ogni legame con il mondo. Questa scelta, fu fatta sotto l’influsso di due ordini mendicanti: i francescani e i domenicani nonché dei monaci Camaldolesi, Vallombrosani e Cluniacensi, già presenti in quelle terre, e di gruppi penitenziali come quelli di S. Agostino e del Monte Carmelo, o dei fratelli e sorelle laiche della Penitenza. A quei tempi queste due realtà erano in profonda espansione.
L’8 settembre 1233, i sette mercanti cominciarono a fare vita comunitaria presso Villa Camarzia, a Firenze, il sacerdote Iacopo da Poggibonsi (nonché loro direttore spirituale), che era cappellano dei Laudesi, impose a ciascuno “l’abito della penitenza”, un mantello e una tunica di colore grigio, di lana grezza.
Si sottomisero al servizio della Vergine Maria, da lì nacque il nome “Servi di Maria” e fecero un atto di consacrazione alla Regina del cielo.
Ciò che colpiva le persone che conoscevano questi mercanti era il fatto che da ricchi che erano, passarono ad uno stato di estrema povertà e quindi molta gente cominciò a rivolgersi a loro chiedendo preghiere e consigli.
Il vescovo Ardingo Foraboschi, che conosceva le loro aspirazioni (cioè il desiderio di solitudine e di raccoglimento del gruppo) nel 1234 donò ad essi un terreno di proprietà vescovile sulla sommità del Monte Senario, a circa 18 km dalla città, perché vi si stabilissero.
Dato che le vocazioni iniziavano ad aumentare, a Bonfiglio fu data facoltà di aprire altri conventi, anche fuori della Toscana. Nel 1247, l’ordine rischiò la soppressione a causa del concilio di Lione.
In occasione del VII centenario della nascita dell’Ordine, nel 1933, ossa e ceneri dei sette santi fondatori furono raccolte in un reliquiario e collocate in una nuova cappella nella chiesa di Monte Senario. L’Ordine dei Servi di Maria mantenne fede alla particolare missione di propagare la devozione alla Vergine Addolorata con il Terz’Ordine, la Confraternita dei sette dolori di Maria, la corona della Via Crucis, la cura dei santuario e la pubblicazione di riviste mariane. (Rita Sberna)
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