Aperta causa di beatificazione di Natuzza Evolo
Roma (Martedì, 13-11-2018, Gaudium Press) La Congregazione della Dottrina della Fede ha dato il via libera all’apertura della causa di beatificazione di Natuzza Evolo, la mistica calabrese morta nel giorno della festa di tutti i Santi del 2009.
Ad annunciarlo, davanti ai tanti fedeli che si sono radunati a migliaia alla Villa della Gioia, a Paravati di Mileto, in occasione del 25/mo anniversario dell’arrivo della statua della Madonna Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, è stato il vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea, Monsignor Luigi Renzo nel corso dell’omelia tenuta per la funzione religiosa.
Il vescovo ha anche riferito che, nei prossimi giorni, si recherà a Roma, in Vaticano, per incontrare il segretario della Congregazione dei Santi con cui si metterà d’accordo sulle procedure da seguire.
«Nei prossimi giorni incontrerò a Roma il segretario della Congregazione dei Santi con cui mi metterò d’accordo sulle procedure da seguire. Non vi pare che questa sia la più bella notizia che ormai tutti, trepidanti, da tempo aspettavamo? Spero che questo ci convinca tutti ad agire secondo Dio e ad operare insieme, uniti intorno a Mamma Natuzza, donna di Dio e donna della Chiesa».
Per arrivare alla dichiarazione di beatificazione è necessario che venga riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione di Natuzza.
Anche sulla valutazione del miracolo si svolgerà una inchiesta diocesana che una volta chiusa verrà trasmessa alla Congregazione per le cause dei santi.
Dopo una serie di rigide valutazioni da varie commissioni, alcune formate anche da esperti medici, si procederà o al riconoscimento del miracolo, nel qual caso il Papa (o un delegato) proclamerà la venerabile beata, o alla sua negazione, e allora il venerabile resterà tale. Infine, in caso di riconoscimento di un secondo miracolo, verificato con analoga procedura, il beato verrà proclamato santo. Un processo lungo e delicato per il quale adesso si è mosso solo il primo passo
Con informazioni da Quotidiano del Sud
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