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A Monteluce la storica Chiesa intitolata alla Vergine Santissima Assunta in Cielo verrà riaperta al culto

Perugia (Giovedì, 29-11-2018, Gaudium Press) Domenica 16 dicembre sarà riaperta al culto con un concerto natalizio dopo due lunghi anni d’attesa e di forzata astinenza da visite di preghiera e celebrazioni eucaristiche. Il felice evento, comunicato ai fedeli dal parroco, don Nicola Allevi, si verificherà domenica 16 dicembre, essendo stati ultimati, a regola d’arte, i delicati lavori di restauro.

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La chiesa di Monteluce, chiusa a marzo del 2017 con una ordinanza sindacale a causa di problemi di agibilità, è stata al centro di una raccolta firme dei residenti e parrocchiani rivolte al sindaco per la ripertura.

Tutta la vicenda è stata in mano alla Sovrintendenza di Roma e al Ministero dell’interno, proprietario dell’edificio.

La chiesa di Santa Maria dell’Assunta, dall’indiscusso patrimonio storico-culturale e artistico, rappresenta un punto di riferimento insostituibile per Perugia anche per la sua particolare posizione

Fu nel 1218 che Giotto Monaldi fece donazione al Cardinale Ugolino, il futuro Gregorio IX, di un pezzo di terra posto nella località di Monteluce al fine di costruirvi Chiesa, Monastero e case per alcune donne che qui vivevano.

E’ questo l’atto ufficiale di nascita del Monastero di Santa Maria di Monteluce, costituito da un gruppo di donne che probabilmente, sull’esempio di Chiara d’Assisi e delle sue compagne, volevano qui imitarne la “forma vitae”; il Cardinale Ugolino fu il patrocinatore di questo monastero, tant’è che si può parlare di fondazione ugoliniana.

L’originaria chiesa parrocchiale apparteneva al convento di Benedettine qui insediatesi nel sec. XIII. Il sito fu sede poi della più antica comunità di Clarisse Damianite della città.

Il monastero si consolidò sempre di più nel corso del secolo XIII, come prova una quantità imponente di lettere e privilegi dei Pontefici Innocenzo IV, Alessandro IV, Clemente IV, Nicolò IV, Bonifacio VIII.

Per molti secoli fu un complesso conventuale potente, ma, dopo l’Unità d’Italia, subì un ridimensionamento a causa dell’insediamento dell’Ospedale S. Maria della Misericordia, ex Policlinico, qui trasferito nei primi del ‘900, visualizzazioni infatti nel 1703 la cura spirituale del Monastero passò dai Francescani dell’Osservanza al Vescovo, cioè al clero diocesano a seguito della requisizione del Monastero per farvi l’ospedale civile.

La memoria corre veloce a ritroso nel tempo, con un pizzico di nostalgia e commozione. Quanti perugini ed umbri hanno varcato, negli scorsi decenni, il portale del Tempio adiacente all’ormai demolito Policlinico di Santa Maria della Misericordia, magari con il cuore in gola, prima di recarsi al capezzale di parenti ed amici ricoverati nei vari reparti.

La facciata , appartenente quasi certamente al periodo in cui la chiesa venne restaurata (1415 ) conserva ancora i portali medioevali raffiguranti la Madonna, S. Chiara, S. Francesco e S. Bernardino. L’interno ad unica navata ha le pareti decorate da un ciclo con temi francescani che è tra i più importanti del manierismo perugino, eseguito probabilmente tra il 1602 e il 1697. Nell’abside è visibile la tela, l’incoronazione della Vergine, copia di Giovanni Silvagni (1831); sostituisce l’opera originaria di Giulio Romano e Giovan Francesco Penni, eseguita a Roma su disegno di Raffaello nel 1524-25, oggi nella pinacoteca Vaticana. Dietro l’abside è l’antico coro delle monache: una sala gotica con affreschi di Scuola umbro-senese del XIV sec.

Per festeggiare la riapertura alle normali attività liturgiche della ristrutturata Casa del Signore, sarà celebrata una Messa solenne e nel corso del pomeriggio, alle 16, si terrà un polifonico concerto natalizio animato dai Cantori di Monteluce, diretti dal Maestro Francesco Mancino, voce tenorile di Ugo Isidori.

Verrà impartita una speciale benedizione ai residenti nel quartiere di Monteluce che darà inizio alla Novena di Natale. Fatti salvi improrogabili impegni dell’ultim’ora, dovrebbe intervenire, per allietare ulteriormente il cuore degli astanti, il Cardinale Gualtiero Bassetti.

Informazioni tratte da: Quotidiano dell’Umbria.

 

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