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Accordo tra Vaticano e Vietnam: un rappresentante pontificio residente

Dalla fine della guerra in Vietnam non c’erano più state normali relazioni diplomatiche, in una nazione dove il cattolicesimo è fiorente.

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Foto: Hưng Nguyễn Việt su Unplash

Redazione (02/08/2023 15:37, Gaudium Press) Nei giorni scorsi i media hanno riportato che il Vaticano e il governo del Vietnam hanno concordato la presenza di un “Rappresentante Papale Residente” nella nazione comunista.

L’annuncio congiunto di un accordo che concede lo status e un ufficio all’inviato residente ha fatto seguito all’incontro tra il presidente Vo Van Thoung e Papa Francesco.

Thoung, nominato presidente a marzo dall’Assemblea nazionale vietnamita, ha avuto anche un colloquio con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

Il Vaticano e il Vietnam non intrattenevano normali relazioni diplomatiche dalla fine della guerra del Vietnam nel 1975, quando il governo comunista espulse il delegato apostolico.

Dal 2009, però, una commissione congiunta si riunisce con l’obiettivo di aprire la strada alla normalizzazione delle relazioni bilaterali. Nel marzo di quest’anno si è riunita per la decima volta in Vaticano.

“Entrambe le parti hanno espresso grande apprezzamento per i notevoli progressi nelle relazioni tra il Vietnam e la Santa Sede e per i contributi positivi resi finora dalla comunità cattolica in Vietnam”, si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dal Vaticano.

Il nuovo rappresentante residente “sarà un ponte per promuovere le relazioni tra il Vietnam e la Santa Sede”, si legge.

Attualmente, il Vaticano ha un rappresentante papale non residente per il Vietnam, l’arcivescovo Marek Zalewski. Il prelato polacco, attualmente nunzio apostolico a Singapore, effettua “frequenti visite pastorali” in Vietnam, come hanno dichiarato in Vaticano.

Il Vietnam ha circa 6 milioni di cattolici, che rappresentano circa il 6% della popolazione, ma costituiscono il 45% degli fedeli.

Nel dicembre dello scorso anno, gli Stati Uniti hanno inserito il Vietnam in una speciale lista di sorveglianza “per aver commesso o tollerato gravi violazioni della libertà religiosa”, citando esempi contro cattolici, protestanti e altre chiese.

La libertà di religione è consentita dalla Costituzione vietnamita (AFP).

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