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«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»

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10 APRILE 2021

SABATO FRA L’OTTAVA DI PASQUA

Santa Maddalena di Canossa, Vergine

Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Commento:

San Marco traccia in poche righe un riassunto degli avvenimenti della Risurrezione. Colpisce la durezza di cuore degli Apostoli. E noi? Siamo pronti a credere?

***

La visione troppo terrena degli Apostoli impediva loro di vedere con gli occhi del cuore le realtà sublimi e soprannaturali della Risurrezione. Gesù aveva testimoniato davanti a Pilato di essere vero Re, tuttavia, aveva aggiunto che il suo Regno non era di questo mondo. Quest’ultimo particolare gli Apostoli non lo avevano mai voluto capire, fortemente influenzati dalla mentalità orizzontale del popolo ebreo.

Perciò resistono contro le testimonianze di Santa Maria di Magdala e dei discepoli di Emmaus, perché guardare in alto era troppo scomodo per loro. Volevano soluzioni terrene, non messaggi divini.

Nel nostro mondo siamo tornati più terreni che mai. Gli “dei” più alla moda sono “bios” e “mammona”: la salute del corpo e i soldi che ci consentono di portare avanti una vita comoda, piacevole e divertente. Pensare all’aldilà, al Cielo, all’Inferno, al Purgatorio, alla vita eterna dopo questo fugace passaggio sulla terra, insomma, sembra una sfida scomoda ed inutile, un sogno fantasioso di spiriti deboli. La realtà sensibile, che ci circonda, riesce a ingabbiare il nostro cuore nello stretto panorama di quaggiù.

Le feste di Pasqua sono un’irruzione del Cielo sulla terra, come per dirci: “sollevate lo sguardo, fissate gli occhi della mente su Gesù vincitore che si appresta a salire in Cielo per sedere alla destra del Padre e per prepararvi un posto”. Vogliamo seguirlo nella sua ascensione? La fede è un richiamo a salire verso Dio, altrimenti, continueremo la nostra vita in gabbia, come le galline, guardando sempre verso il pavimento in cerca di qualcosina per riempire lo stomaco. È troppo poco…

Imitiamo Maria Maddalena e i discepoli di Emmaus, e lasciamoci abbagliare dalla luce del Risorto. La Santissima Vergine Maria, Regina del Cielo, ci liberi dalle catene che ci legano troppo a questo mondo, a questa vita terrena che prima o poi passa, e svanisce come il fumo.

 

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