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Annunciazione del Signore: due dialoghi con spiriti angelici che inaugurarono due epoche

La solennità dell’Annunciazione del Signore è la celebrazione della più grande divisione della storia: prima e dopo Cristo. Due periodi storici, ciascuno dei quali ha avuto inizio con una conversazione tra un rappresentante della razza umana e uno Spirito Angelico.

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Redazione (25/03/2025 15:46, Gaudium Press) La tradizione e la mistica raccontano che, durante la sua vita terrena, Nostra Signora fosse venuta a conoscenza della circostanza in cui “il più astuto di tutti gli animali” entrò nel Paradiso Terrestre e avviò un dialogo con Eva. La Madonna si indignò e, in qualche modo, volle porvi riparo dinanzi a Dio.

Così, diventa evidente il parallelismo tra il dialogo di Eva con il serpente e il colloquio della Santissima Vergine con l’Arcangelo Gabriele: due spiriti angelici, due donne, due conversazioni, due periodi storici…

Quella che Adamo chiamò “madre di tutti gli esseri viventi”, provocò la morte nel mondo e la cacciata dal Paradiso. L’Eva della Nuova Alleanza era degna di essere «il paradiso terrestre del nuovo Adamo» [1] e generò la vita divina stessa.

Senza dubbio, possiamo affermare che la direzione della storia passò attraverso le mani di Eva e Maria. Una generò l’Antica Alleanza; l’altra, il «Sangue della Nuova ed Eterna Alleanza».

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L’«Era di Eva»

Tutto procedeva alla perfezione in Paradiso finché i nostri progenitori, messi alla prova, peccarono. Eva acconsentì alla malvagia proposta del serpente e convinse suo marito a deliziarsi con il cibo proibito (cfr. Gn 3, 1-7).

L’Antico Testamento è segnato dalle conseguenze di questa conversazione…

Tra i primi figli di Eva troviamo un fratricidio (cfr. Gn 4, 8), il sangue versato da Abele è la prima dimostrazione del male umano, ora continuo, ora oscillante, nel corso della Storia.

Poco dopo, troviamo otto persone che vagano in acque sconfinate, salvate in un’arca, poiché solo un uomo fu trovato giusto sulla terra (cfr. Gn 5-7).

Subito dopo, viene eretta una perversa torre per sfidare l’Onnipotenza Divina. Confusione, dispersione mondiale (cfr. 11, 1-9); e due città degne del fuoco del cielo (cfr. 19, 24-25).

Poi vediamo una moltitudine appena costituita, che arranca nel deserto, ribelle, tra mormorii e idolatria, contro Colui che l’aveva salvata non solo dalle acque, ma anche dal peso della schiavitù.

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Insomma, quante vicissitudini ha conosciuto l’Antico Testamento a causa di un dialogo…

Il cambiamento

Il passaggio dall’“Era di Eva” all’“Era di Maria” avviene con un’altra conversazione e un’altra accettazione: un fiat.

Alcuni millenni dopo che la prima Eva diede ascolto al serpente, “l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa a un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe; la vergine si chiamava Maria” (Mt 1,26-27).

Un altro Spirito Angelico entra nella storia e fa una nuova promessa a una Vergine: “Ecco, concepirai nel tuo grembo e partorirai un figlio, che chiamerai Gesù. Questo sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di suo padre Davide; e regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre; e il suo regno non avrà fine” (Mt 1, 31-33). E ancora: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Per questo il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio» (Mt 1, 35).

Una promessa forse superiore a quella del serpente: alla Vergine umile non fu promesso che sarebbe rimasta ad occhi aperti. A che serve aprire gli occhi quando si è coperti dall’ombra del Paraclito? Non le fu promesso che sarebbe stata una “dea”, ma la Madre dell’unico vero Dio. Anche il frutto dell’albero della vita, che il serpente non ha nemmeno menzionato, Dio lo ha dato a Maria quando le dice, attraverso l’angelo, che il regno di suo Figlio non avrà fine.

Si può dire che ciò che il serpente promette non si avvera, ma ciò che Dio ci chiede di donare, Lui stesso ce lo restituisce cento volte tanto.

L’“Era di Maria”

Questo colloquio genera un nuovo periodo di grazia, una nuova epoca storica. Il Nuovo Testamento è segnato dalle conseguenze del primo colloquio, ma soprattutto del secondo.

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Il Figlio generato da Maria è Dio e Uomo, muore sulla croce, “dà la vita per i suoi fratelli”; il sangue versato da Nostro Signore segna l’effusione di grazie del Nuovo Testamento.

Poco dopo, ci ritroviamo con dodici apostoli che predicano in terre sconfinate.

Poi, nascono feroci persecuzioni che sfidano l’onnipotenza del Crocifisso. Dispersione dei cristiani sulla terra, folla di martiri in cielo.

Quando i cristiani acquisiscono la cittadinanza, vediamo l’ortodossia minacciata dalle eresie, ma soccorsa dai concili.

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Infine, duemila anni dopo, eccoci qui. Cosa osserviamo? Un’umanità segnata dall’annuncio della “Nuova Alleanza” o dalle false promesse del serpente antico?

Naturalmente, il Preziosissimo Sangue – della “Nuova ed Eterna Alleanza” – non può essere stato versato invano. Avendo un valore infinito, non ci sono miracoli che gli siano impossibili. Anche le promesse di Fatima sembrano indicare che l’avvento dell’“Era di Maria”, il trionfo del suo cuore e i frutti migliori di questo Sangue Divino stanno per giungere.

Sfruttiamo gli ultimi giorni della Quaresima, con incrollabile fiducia e in ginocchio a terra, e imploriamo dal Divino Redentore grazie inedite per i nostri giorni.

Di Fernando Mesquita

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[1] MONTFORT, Luís Maria Grignon de. Tratado da Verdadeira Devoção à Santíssima Virgem. Monfortinas, 2001, p. 13.

 

 

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