Charles de Foucauld diventerà santo
Il Papa annuncia presto tre nuovi santi, tra le figure anche quella di Foucauld
Rita Sberna (03.08.2020 10:00, Gaudium Press) La storia di Charles de Foucauld sembra un romanzo e invece è una realtà. Quest’uomo viene ucciso da alcuni predoni nel bel mezzo del deserto del Sahara, solo perché custodiva un tesoro e una volta rubatoglielo pongono fine alla sua vita.
Tutto questo è avvenuto ai confini dell’Algeria intorno al 1916.
Charles de Foucauld, “il fratello universale” presto sarà santo, ad autorizzarlo è stato il Papa tramite la Congregazione per la Causa dei Santi che ha promulgato il decreto sul miracolo attribuito al beato Carlo di Gesù (il nome che portava da religioso). Il suo tesoro era Gesù nel Tabernacolo, è morto per Cristo.
Dopo la sua morte molte cose si sono realizzate: dalla sua spiritualità sono scaturite diciannove differenti famiglie di laici, sacerdoti, ed è nata la fraternità dei Piccoli fratelli e delle Piccole sorelle di Gesù.
Papa Francesco durante la messa a casa Santa Marta nel 2016, disse di Foucauld che fu un uomo che ha dato una testimonianza che ha fatto bene alla Chiesa, in occasione del centenario della sua morte.
E’ stato beatificato il 13 novembre 2005 da Benedetto XVI che disse sulla sua vita che fu un invito ad ispirare alla fraternità universale.
Fu un grande esploratore anche dal punto di vista geografico, dedicò a esplorare l’immenso territorio del rapporto tra il Creatore e le creature.
La vita di Charles de Foucauld
Charles de Foucauld è nato a Strasburgo il 15 settembre 1858 da una famiglia nobile, egli stesso portava il titolo di visconte di Pontbriand, trascorre la prima infanzia a Wissembourg, perde entrambi i genitori all’età di 6 anni e viene allevato dal nonno materno che gli lascia una consistente eredità.
Nel 1876 entra alla scuola militare di Saint Cyr. Si distingue di più per le qualità di soldato che di studente, anche perché era impegnato con una donna. Successivamente lascia l’esercito per dedicarsi a spedizioni geografiche in Marocco e studia l’ebraico e l’arabo. L’anno successivo sente nel cuore il bisogno di avvicinarsi alla Chiesa Cattolica.
E’ famosa la frase che disse “Mio Dio, se esisti, fa’ che Ti conosca”. Infatti un giorno disse anche “Non appena ho creduto che ci fosse un Dio, ho capito che non potevo vivere che per lui”.
Nel 1890 entra fra i trappisti in Francia, ma ben presto chiede di ritirarsi in Siria.
Nel 1897, l’abate generale dei Trappisti lo lascia libero di seguire la sua vocazione.
Una volta tornato in Francia, nel 1901 viene ordinato sacerdote. Nello stesso anno si trasferisce in Africa e si stabilisce presso un’oasi del deserto del Sahara profondo.
Ospita chiunque passi da lui, ebrei, musulmani, pagani e trascorre 13 anni nel villaggio tuareg di Tamanrasset.
La sua spiritualità era centrata nell’Eucarestia
Si immerge nel mistero eucaristico, pregando 11 ore al giorno, il suo grande tesoro (di cui parlava a tutti) erano le particole consacrate durante la Messa. Il primo dicembre 1916, prendendo alla lettera il “tesoro” di cui lui parlava, i laviventi non capendo che in realtà questo tesoro era Gesù, decidono di saccheggiare la sua dimora e uccidono “Carlo di Gesù”.
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