Gaudium news > “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me”

“Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me”

30 settembre

Commento del Padre Carlos Werner

Venerdì della XXVI settimana del T. O.
2 ottobre ’20, santi Angeli custodi
Lc 10, 13-16

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

COMMENTO
Il brano odierno ci rappresenta un Gesù irato che annuncia i terribili castighi del giudizio. Nel profilo morale che si fa solitamente del Signore, questo aspetto è poco considerato, contribuendo alla perdita del santo timore di Dio che è un dono essenziale per la salvezza.
*
Gesù giudica e condanna Corazim, Betsaida e Cafarnao! Dura scena ma altrettanto vera. L’uomo moderno pensa di aver superato il “trauma” della paura dell’inferno, e qui il Signore in persona lo risveglia senza clemenza. Quanti miracoli e prodigi avevano visto gli abitanti di questi luoghi che erano stati benedetti dalla presenza, dalle predicazioni, e dai prodigi fatti dal Figlio di Dio. Tuttavia, agivano come se niente fosse cambiato nelle loro vite, attribuendo a Gesù un’importanza solo terrena e materialistica, senza aprirsi agli orizzonti soprannaturali che Egli dischiudeva.

E noi? Non meriteremmo in qualche modo tali rimproveri? Nella nostra Italia e nella nostra Europa in generale, quante memorie vere e comprovate di miracoli, prodigi e meraviglie realizzate dal Signore? Lourdes, Fatima, La Salette, Rue du Bac per parlare soltanto di eventi passati e approvati dalla Chiesa. E i miracoli eucaristici? Lanciano, Siena, Polonia. E i nostri santi? Quanti belli insegnamenti, quante esortazioni giuste, quanti ammonimenti minacciosi e salutari! E noi? Abbiamo accolto loro come si dovrebbe accogliere Gesù? Abbiamo fatto tesoro delle loro parole ed esempi? O abbiamo ridotto a mete di turismo spensieratamente religioso luoghi santi che invece richiamano alla vera conversione? Cosa ci sentiremo dire da Gesù nel giorno del giudizio? Quali sono state le nostre opere di vera conversione e santificazione? Quali penitenze abbiamo fatto per riparare i nostri peccati? Chi è vivente è ancora in tempo: adoperiamoci in opere di vera santificazione, rigettiamo lo spirito del mondo, fuggiamo dal demonio e lottiamo contro le seduzioni della carne. Dedichiamoci all’obbedienza ai comandamenti, alla preghiera, alle opere di ascetica, all’adorazione eucaristica.

Consideriamo, d’altronde, che in questo cammino di conversione non ci troveremo mai soli. Chi sarà nostro compagno fedele? La risposta viene spontanea vista la memoria che oggi celebra la santa Chiesa: L’angelo custode! Sì, il Signore ha preposto uno dei puri spiriti che lo contemplano faccia a faccia in Cielo, perché sia nostro consigliere, nostro aiuto e in qualche modo nostro servitore! Dono più bello e generoso di questo è difficile pensare.
Preghiamo il nostro Angelo? Sollecitiamo la sua guida e il suo aiuto? Siamo consapevoli che Lui si trova affianco a noi desideroso di prestarci servizio ma dipende dalla nostra chiamata?

Facciamo tesoro di questo regalo divino che è un dono splendido. Lodiamo il nostro Angelo, amiamolo e supplichiamolo: la nostra vita cambierà! Gli angeli, infatti, sono messaggeri e ministri del Signore, pertanto, se li accogliamo nella nostra vita, accoglieremo anche Gesù! Non lasciamo, quindi, passare un giorno senza pregare e ringraziare l’Angelo! Se gli consentiamo di intervenire, più niente sarà uguale nella nostra quotidianità: tutto si trasfigurerà in luce divina e in gioia, anche i momenti difficili.

lascia il tuo commento

Notizie correlate