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Dicastero per la Dottrina della Fede: nota dottrinale sulla monogamia.

Il testo presenta una lunghezza insolita per note dottrinali di questo tipo e uno stile non normativo, come invece è comune nei documenti di questo dicastero.

Dicasterio para a Doutrina da Fe publica nota doutrinal sobre a monogamia

Foto: Pixabay/Joshua Choate.

Redazione (26/11/2025 16:37, Gaudium Press) Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato martedì 25 novembre una Nota Dottrinale intitolata “Una Caro (una sola carne). Elogio della monogamia”. Il documento, che tratta “del valore del matrimonio come unione esclusiva e appartenenza reciproca”, spiega che coloro che si donano pienamente e completamente l’uno all’altro possono essere solo in due, perché altrimenti si tratterebbe di un dono parziale di sé che non rispetta la dignità del partner.

Nell’introduzione al documento, il prefetto cardinale Víctor Manuel Fernández spiega che questo testo ha avuto tre motivazioni: l’attuale “contesto globale di sviluppo del potere tecnologico”, che porta l’uomo a considerarsi “una creatura senza limiti”; discutere con i vescovi africani sul tema della poligamia; e la crescita del poliamore in Occidente.

La bellezza dell’unità coniugale

Di fronte a questo panorama, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha voluto sottolineare la bellezza dell’unità coniugale che, «con l’aiuto della grazia», rappresenta anche «l’unione tra Cristo e la sua amata sposa, la Chiesa». La nota è destinata principalmente ai vescovi, ma attraverso di essa si desidera aiutare i giovani, i fidanzati e gli sposi a cogliere “la ricchezza” del matrimonio cristiano, incoraggiando “una riflessione serena e un approfondimento prolungato” su questo importante argomento.

Diviso in sette capitoli, oltre alle Conclusioni, il testo ribadisce che la monogamia non è una limitazione, ma la possibilità di un amore che si apre all’eterno. La Nota ribadisce inoltre che «ogni matrimonio autentico è un’unità composta da due individui, che richiede una relazione così intima e totalizzante da non poter essere condivisa con altri». Pertanto, tra le due proprietà essenziali del vincolo matrimoniale – unità e indissolubilità – è la prima che fonda la seconda: la fedeltà è possibile solo a partire da una comunione scelta e rinnovata. Solo così l’amore coniugale sarà una realtà dinamica, chiamata a una crescita e a uno sviluppo continuo nel tempo, in una «promessa di infinito».

Stile non normativo, approccio più personale e letterario-poetico

Con l’intento di elogiare la monogamia, questa nota dottrinale ricorre alle Sacre Scritture, alle restrizioni da parte dei Papi, alla storia del pensiero cristiano, alla filosofia e persino alla poesia (anche se gli analisti sottolineano già un certo inconveniente in richiami come quello al poeta comunista Neruda), ragioni che incoraggiano la scelta di un’unione amorosa unica ed esclusiva.

Il testo presenta una lunghezza insolita per note dottrinali di questo tipo e uno stile che non è normativo, come è comune nei documenti di questo dicastero, ma piuttosto un approccio più personale e letterario-poetico. Le raccomandazioni non provengono solo da fonti cattoliche, ma includono anche fonti esterne, tra cui riferimenti alle tradizioni indù, a conferma della predominanza di uno stile più magistrale, in linea con la tradizione di quello che un tempo era chiamato Santo Ufficio. (EPC)

 

 

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