E’ possibile recuperare la speranza stando accanto alla Vergine Maria
La speranza è l’ultima a morire, si dice …. Allora rafforziamo sia la nostra che quella degli altri.
Rita Sberna (28.12.2020 14:05, Gaudium Press) La pandemia covid- 19 ha tolto la speranza a molte anime che purtroppo sono cadute nella depressione e nello scoraggiamento per via della salute, delle difficoltà economiche riscontrate dalla crisi maggiormente aumentata dai vari lockdown.
Oggi più che mai soprattutto durante le festività natalizie ma non solo, abbiamo bisogno di recuperare la speranza perduta.
Non sapevo che ogni 18 dicembre, per esempio si festeggia Santa Maria della “O”, ovvero la Madonna dell’Attesa.
Maria è donna della speranza, tutto quello che ha fatto la Madonna è stato fatto in un atteggiamento di speranza, un continuo “Si” alla volontà di Dio, ha messo da parte le paure e si è fatta guidare da Dio.
La Madonna ci insegna ad abbracciare tutto ciò che accade nella nostra vita con la speranza come ha fatto lei che è stata capace di passare dalla mangiatoia a sotto la Croce.
La Madonna non ha mai guardato troppo al futuro, questo ci insegna che bisogna vivere il presente per non avere gli occhi del cuore offuscati e annebbiati, Maria si è basata sul senso della sua vita.
La Madonna si è aggrappata alla preghiera e anche noi dobbiamo imitarne il Suo esempio, solo così le nostre paure non prenderanno il sopravvento sulla speranza.
Ricorrere al silenzio e alla preghiera ci può aiutare a riconoscere le nostra paure e a combatterle. Dobbiamo, sotto l’esempio di Maria, tornare a credere e a sperare, facendo opere di bene, condividendo con gli altri, sperimentando la bontà e cercando la vera pace dell’anima.
Preghiera alla Madonna della Speranza
Madonna della speranza, noi, discepoli di Gesù, ti riconosciamo come “Madre della speranza”, guardiamo a te “come a un segno di sicura speranza e di consolazione”(dal prefazio della Messa “Maria Vergine, madre della santa speranza”), in questi giorni di dura prova.Tu sei Madre della speranza, perché hai generato Gesù “nostra speranza”(1 Tm 1,1)e perché hai dato e continui dare speranza agli uomini.Hai dato speranza a due giovani sposi di Cana di Galilea, i quali, per l’imprevista mancanza del vino, stavano per vedere compromessa la festa delle loro nozze. Tra gli invitati sei stata la prima ad accorgerti di questa mancanza e con la tua determinazione di madre hai consentito a Gesù di garantire il “vino buono” fino alla conclusione della festa.Ti supplichiamo: chiedi a Gesù, tuo figlio, che doni il “vino buono” del suo amore più forte della morte, alle persone vittime della epidemia e alle persone che hanno donato la propria vita nel soccorrere e assistere gli ammalati.Chiedi a Gesù che doni il “vino buono” della guarigione alle persone colpite dalla malattia. Chiedi a Gesù, che non lasci mancare il “vino buono” della consolazione e della speranza alle persone che hanno perso i propri cari, senza averli potuti accompagnare nel loro commiato dalla vita e dagli affetti familiari. Chiedi a Gesù che continui a garantire il “vino buono” del servizio generoso, coraggioso e della salute, ai medici, agli operatori sanitari negli ospedali e nel territorio, ai volontari, alle forze dell’ordine, che ormai da tanti giorni stanno operando con ammirevole e rischiosa dedizione.Chiedi a Gesù che offra ai governanti, agli amministratori locali e alle nostre comunità il “vino buono” della sapiente attenzione al bene comune, alle persone, soprattutto a quelle che sono sole e si trovano in gravi difficoltà economiche. Chiedi a Gesù, per noi, costretti da questa epidemia a comportamenti, atteggiamenti impegnativi, a rinunce che provocano disagi e sofferenze, il “vino buono” della pazienza, dell’attenzione responsabile e solidale al bene di tutti, soprattutto delle persone più fragili, il “vino buono” della fiducia e della sapienza che ci consentono di vivere questa prova cogliendo le buone opportunità, per il nostro rapporto con il Signore e per i rapporti tra di noi.E chiedi a Gesù, anche per le persone che nel mondo patiscono altre dolorose epidemie, le epidemie dell’ingiustizia, della violenza, della prevaricazione, dell’indifferenza alle loro sofferenze, della povertà, di provvedere il “vino buono” dell’apertura del cuore, della concreta solidarietà da parte di noi tutti.A te chiediamo: come sei stata “di speranza fontana vivace” (dalla preghiera di S. Bernardo alla “Vergine Madre” del XXXIII Canto del Paradiso della “Divina Commedia)per i due giovani sposi che quel giorno a Cana di Galilea facevano festa per loro nozze, continua ad esserlo anche per noi, in questi giorni di prova. Così sia.
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