Era una campionessa di Karate, oggi è una missionaria
La storia di suor Elena Tuccitto.
Redazione (22/07/2020 17:30, Gaudium Press) Elena Tuccitto è stata sempre vicina ad un ambiente di fede ma anche di sport. Una campionessa nel karate che dopo un po’ sperimenta un vuoto che la porta all’incontro con Dio attraverso la Fraternità Betania, quell’incontro le fa scegliere di abbandonare la vita da sportiva per dedicarsi interamente a Dio.
Elena sperimenta il vuoto, proprio quando sale sul podio e vince la coppa del mondo: “Quando io ho vinto la coppa del mondo, mi sono trovata sopra quel podio avevo alzato le braccia, c’era un palazzetto… Quando sono scesa ho sentito il vuoto. Ho detto: tutto qui?”.
Il giorno in cui Elena riceve la coppa, è il giorno dedicato alla Madonna del Rosario, il 7 ottobre. Quella vittoria la dedica proprio a lei.
“Io ho una sorellina down” -prosegue nel racconto “e quando ho avuto la possibilità di chiamarla mi ha ricordato se avevo detto un’Ave Maria“. (Repubblica)
Elena nasce a Bibbiena, in provincia di Arezzo nel 1967, cresce in un ambiente che immancabilmente le parla continuamente di Dio, e sin da piccolina inizia a intraprendere la strada e la passione per lo sport.
Sua madre è terziaria francescana, suo zio un monaco camaldolese, un altro zio sacerdote e una cugina di sua madre, suora, morta in odore di santità. Insomma, proprio una famiglia di Dio!
A 16 anni si innamora della disciplina del karate e del suo maestro, decide poi di aprire una palestra e diventa insegnante di educazione fisica. Intraprende una relazione con un uomo molto affascinante, la fede nel suo cuore c’è sempre stata ma purtroppo non ha la gioia di condividerla in coppia perché solo lei è credente.
“Avevo il mio lavoro di insegnante di educazione fisica a scuola, avevo una palestra, avevo un bel giro, e credevo che la mia vita fosse realizzata. Però negli occhi di mia sorella avevo trovato un’altra risposta… E allora ti dici ‘io la pace ce l’ho quando vivo in quella dimensione’; con lei facevo pellegrinaggi a Lourdes, a Medjugorje, dove sperimentavo il riempimento di un vuoto che il mondo non riusciva a colmare. E lì che ho conosciuto la mia Fraternità, questa comunità meravigliosa”. (Ib)
Sua sorella Giovanna (affetta da sindrome di down) è proprio la chiave della sua vocazione, colei che la riporta sempre a guardare la dimensione celeste. Giovanna è più piccola di tre anni, ed è considerata la “grazia” della famiglia perché fa vivere tutti in una dimensione di amore.
La Fraternità di Betania, di cui fa parte Elena, è stata riconosciuta dalla Chiesa nel 1998, e si è trasformata in un Istituto di vita Consacrata.
Elena però, non lascerà subito la sua vecchia vita, il lavoro, lo sport, il fidanzato ma l’incontro con il fondatore fra Pancrazio Gaudioso (figlio spirituale di padre Pio morto quattro anni fa) le farà capire che Dio le stava chiedendo di seguirlo e lasciare tutto, per donarle una nuova vita. Oggi suor Elena si occupa delle missioni della fraternità di Betania, è responsabile del Segretariato delle Missioni della Fraternità, con comunità distribuite tra l’Italia, la Germania, la Svizzera e il Brasile e in questa funzione dopo sei anni di missione in terra brasiliana, lavora dall’Italia per raccogliere fondi per la Fondazione Betania O.N.L.U.S, promanazione della Fraternità per il “ Progetto Brasile”, un progetto che coinvolge i bambini dai 6 mesi ai 18 anni che vivono in condizioni disagiate a Salvador, nello stato di Bahia. (Rita Sberna).
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