Francia: rubata la mitica spada di Orlando
Il furto è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 giugno. La spada era conficcata nella roccia a dieci metri di altezza e sembrava impossibile che qualcuno potesse raggiungerla. Tuttavia, i ladri ci sono riusciti!
Foto: Wikipedia/ Patrick Clenet
Redazione (10/07/2024 15:47, Gaudium Press) Il santuario della città medievale di Rocamadour, in Francia, ha perso il suo tesoro: Durlindana, il nome della mitica spada appartenuta al cavaliere Orlando, nipote di Carlo Magno. Si dice che questa spada fosse stata donata a Carlo Magno da un angelo e che questi, a sua volta, l’avesse data a Orlando.
La breccia di Orlando. Wikipedia
La leggenda narra che durante la battaglia di Roncisvalle, Orlando, prima di morire, cercò di rompere la sua spada Durlindana su una roccia perché non cadesse nelle mani dei Saraceni. Ma fu la roccia a rompersi, aprendo la “brèche de Roland”, una breccia nella montagna rocciosa, situata nel Parco Nazionale di Ordesa e Monte Perdido, al confine tra Spagna e Francia.
Orlando avrebbe poi chiesto all’arcangelo San Michele di aiutarlo a scagliare la spada, con tutte le sue forze, nella valle. La spada percorse miracolosamente diverse centinaia di chilometri prima di conficcarsi nella roccia del santuario di Notre-Dame de Rocamadour. Durlindana si confisse sopra la porta della cappella di Notre-Dame, dove rimase per secoli fino a quando non è stata trafugata.
Come riferisce padre Florent Millet, rettore del santuario mariano, è stato un volontario a notare la mancanza della spada. Per arrivare alla preziosa reliquia, situata a circa dieci metri di altezza, i ladri devono essere saliti sul tetto della cappella di Notre-Dame de Rocamadour, che ospita la Madonna Nera del santuario.
Il sindaco della città ha espresso la sua tristezza: “Durlindana è stata per secoli un’attrazione imperdibile a Rocamadour; tutte le guide si preoccupano di menzionarla durante le loro visite. La scomparsa della spada lascia un vuoto a Rocamadour; anche se si tratta di una leggenda, i destini della nostra città e di questa spada sono legati”.
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