Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare
23 GENNAIO 2021
SABATO DELLA II SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Sant’ Emerenziana, Vergine e martire
Mc 3,20-21
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Commento:
Su questo brano c’è da dire qualcosa d’importante riguardante la traduzione.
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Dalla lettura del Vangelo odierno risulta che davanti all’assedio della folla, “i suoi” decidono di prendere Gesù perché “è fuori di sé”, ossia, era diventato pressoché pazzo. Invece, la recente tesi di un biblista, molto serio, mostra che la traduzione dovrebbe essere totalmente diversa.
Anzitutto chi sarebbero questi “i suoi”. Dal greco originale si può concludere che non fa riferimento ai parenti, ma agli incaricati di custodire Gesù, ossia, probabilmente ad alcuni dei discepoli più robusti, capaci di gestire gli affollamenti.
In secondo luogo, c’è da interrogarsi sul “è fuori di sé”. Infatti, in greco “la moltitudine” o “la folla” è un sostantivo maschile singolare, e dunque, dal contesto si deve piuttosto dedurre essere “la folla” il soggetto del qualificativo “fuori di sé” e non Gesù, soggetto passivo della scena in quanto era circondato dalla gente, che gli faceva ressa un po’ esaltata, per i miracoli da lui compiuti.
San Marco vuole richiamare il suo lettore al successo portentoso di Gesù, al punto che fu necessario in determinate circostanze strapparlo alla folla per evitare che gli facessero involontariamente del male.
In questo brano davanti ai nostri occhi splende lo zelo apostolico del Signore, che si spendeva, senza aver pena di sé stesso, per il bene degli altri. E noi? Cerchiamo di prodigarci nell’apostolato nella misura in cui ci è possibile? Imitiamo nella nostra vita lo zelo del Signore per la salvezza e il bene del nostro prossimo?
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