Gran Bretagna: i vescovi prendono posizione contro le ‘zone di accesso sicuro’ delle cliniche abortiste
Il 31 ottobre entra in vigore una legge che vieta la presenza pacifica, la preghiera e la comunicazione consapevole nei pressi delle cliniche abortive.
Redazione (21/09/2024 16:50, Gaudium Press) I vescovi cattolici della Gran Bretagna sono intervenuti in merito alla nuova legge che entrerà in vigore il 31 ottobre e che istituisce “zone di accesso sicure” all’esterno delle cliniche abortive e che, secondo l’interpretazione dell’attuale governo laburista, impedirà anche la semplice preghiera mentale in queste zone, un po’ come se fosse stata istituita una normativa per la mente.
I vescovi hanno definito tali misure “non necessarie e sproporzionate”.
La legge aveva ricevuto l’assenso reale nel maggio dello scorso anno, sotto il governo conservatore, che però aveva affermato che la misura non riguardava la preghiera silenziosa. Ora il governo laburista afferma di sì.
La legge penalizzerà una serie di attività entro un perimetro di 150 metri intorno a una struttura per l’aborto.
Tra le attività che saranno vietate ci sono la preghiera, il pensiero, la presenza pacifica, la comunicazione consapevole e l’offerta di sostegno pratico alle donne in situazioni di vulnerabilità.
La Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles afferma che la nuova legge è “profondamente preoccupante” in quanto costituisce una minaccia alla libertà di parola, di pensiero, di coscienza e di religione di tutte le persone.
“Come la Conferenza episcopale cattolica ha ripetutamente affermato durante l’approvazione della legge sull’ordine pubblico lo scorso anno, la legislazione sulla ‘zona di accesso sicura’ è inutile e sproporzionata. Condanniamo tutte le molestie e le intimidazioni nei confronti delle donne e sosteniamo che, come accettato in una revisione del Ministero degli Interni, esistono già leggi e meccanismi per proteggere le donne da tali comportamenti”, ha dichiarato il vescovo John Sherrington, vescovo responsabile della Conferenza per le questioni relative alla vita.
“In pratica, e a dispetto di qualsiasi altra intenzione, questa legge costituisce una discriminazione e colpisce in modo sproporzionato le persone di fede”, ha affermato.
Catherine Robinson, portavoce di Right To Life UK, ha dichiarato a Sky News che le zone significheranno che “il vitale supporto pratico fornito dai volontari fuori dalle cliniche abortive, che aiuta a compiere una scelta autentica e offre aiuto alle donne che potrebbero subire coercizioni, sarà eliminato”.
Con informazioni di Crux
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