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Haiti: la Chiesa sotto shock per nuovi atti di brutale violenza

 La Conferenza dei religiosi di Haiti (CDH) ha espresso il suo dolore per la morte di almeno 70 persone nella città di Pont Sondé, nel centro del Paese.

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Redazione (09/10/2024 15:27, Gaudium Press) Haiti è attualmente nelle mani di bande armate che controllano gran parte della capitale Port-au-Prince e le strade principali, in cui sono frequenti gli omicidi. Per di più, la maggior parte delle persone o dei bambini massacrati sono stati colpiti alla testa.

Giovedì 3 ottobre 2024, un nuovo massacro ha avuto luogo ad Haiti, perpetrato da un gruppo criminale noto come “Gran Grif”, che sta aumentando sempre più  i suoi attacchi. Secondo dati non ufficiali, 70 persone hanno perso la vita e decine sono rimaste ferite. Diversi veicoli e case sono stati dati alle fiamme, costringendo circa 6.000 residenti a fuggire. Questa brutale violenza ha scatenato l’indignazione della popolazione haitiana.

La Conferenza dei religiosi di Haiti (CDH) ha espresso il suo dolore in una dichiarazione del 5 ottobre.

“Nessun abuso contro persone innocenti e pacifiche resterà impunito. La giustizia di Dio tarda ma non verrà meno”.

“Un nuovo atto di barbarie è stato appena perpetrato a Pont Sondé, causando la morte di molte figlie e figli di Dio. L’ “inondazione” di bande armate e dei loro complici continua a devastare l’intero Paese.

“Forse ancor più che in precedenti occasioni, quando vittime innocenti sono state perseguitate e uccise, oltre alla sorpresa e al disgusto, molti sentimenti di rabbia e di ricerca di giustizia sorgono nei nostri cuori. Come cristiani, non possiamo dimenticare che la croce del Signore Gesù Cristo è il limite imposto da Dio alle forze della morte.

“Il ricordo di coloro che hanno perso la vita, la salute o i beni durante gli attacchi di uomini senza fede e senza legge continua a sfidarci e a indignarci. È necessario trovare soluzioni immediate in modo razionale. Le guerre creano situazioni di ingiustizia e calpestano la dignità e i diritti delle persone.

“A questo proposito, non dobbiamo dimenticare che molti uomini e donne del nostro Paese vivono quotidianamente in condizioni precarie, a volte con conseguenze disastrose. Chi verrà in soccorso delle scuole che non possono aprire le porte e delle famiglie in preda alla disperazione? Queste ultime non sanno a chi rivolgersi per sfamarsi e mandare i figli a scuola.

“Ci chiediamo: siamo un popolo condannato a vivere nella sporcizia e a diventare vagabondi? Facciamo appello alla coscienza sia di chi ci governa sia di chi semina terrore”.

Il documento si conclude con la richiesta a “Nostra Signora del Rosario di non smettere di accompagnarci nella nostra lotta per la giustizia e per il benessere del popolo di Dio!”.

Pochi giorni dopo la tragedia, il cardinale Max Leroy Mésidor, arcivescovo di Port-au-Prince, ha detto che “il popolo è esausto” e che la sua unica possibilità è “l’aiuto dello Stato”, secondo l’Agenzia Fides. “Il Paese è completamente malato. Ma la situazione nell’ovest e nell’Artibonite, i due dipartimenti più grandi, è peggiore”, ha sottolineato.

 

 

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