I due volti delle Olimpiadi: prima quello blasfemo e ora quello persecutorio
Un judoka è stato punito con una sospensione di cinque mesi per essersi fatto il segno della croce a Parigi.
Redazione (20/09/2024 16:14, Gaudium Press) Le Olimpiadi di Parigi, per quanto propagandate e mitizzate, passeranno alla storia come i Giochi della blasfemia, con un’inaugurazione che ha diviso la stessa Francia. Ma ora sembra che possano ricevere anche il sottotitolo di “Persecuzione”.
Si scopre infatti che il campione serbo di judo Nemanja Majdov, cristiano ortodosso, ha avuto l’enormità di farsi il segno della croce prima di gareggiare a Parigi. E per di più, il suo judogi mostrava uno scudo araldico con una croce. In altre parole, la croce è il motivo conduttore.
E poche ore fa è stato reso noto che la Federazione Internazionale di Judo gli ha imposto una sospensione di cinque mesi da tutte le attività ufficiali, a causa della “esibizione di un segno religioso”, non si sa se per il segno della croce o per quello dello scudo.
La punizione avrebbe potuto essere applicata anche ai numerosi atleti cattolici e ortodossi che si sono fatti il segno della croce a Parigi, alcuni anche spinti dalla blasfema ultima cena dell’inaugurazione. Ma finora il punito è Majdov.
Ma sembra che Majdov abbia un particolare accusatore nella federazione del suo sport, in quanto era stato ammonito in precedenza di non farsi il segno della croce.
In ogni caso, per il judoka la fede viene prima di tutto e non gli importa nulla della punizione della Federazione. Ha dichiarato che non intende cambiare e che, in ogni caso, dopo i cinque mesi di sospensione tornerà alle competizioni. Nemanja Majdov è uno dei favoriti nella categoria fino a 90 kg; ai Campionati Mondiali, che si sono svolti poco prima dei Giochi Olimpici, ha vinto una medaglia d’argento.
Il judoka ha approfittato della pubblicità per ribadire la sua fede, con una dichiarazione che sta facendo il giro del mondo:
Due settimane fa ho ricevuto la comunicazione di essere stato sospeso per 5 mesi dalla Federazione mondiale di judo (IJF) per aver violato i suoi codici religiosi. Più precisamente, per essermi fatto il segno della croce mentre partecipavo a un incontro ai Giochi Olimpici. Mi è stato vietato di partecipare a tutti i tornei, campi e preparazioni.
È vero che nella difesa scritta del fascicolo disciplinare non ho voluto scusarmi per aver fatto il segno della croce, e di certo non l’ho mai fatto e non lo farò mai, neanche sapendo quale sarebbe stata la punizione.
Il Signore mi ha dato tutto, sia per la mia persona che per la mia carriera, è il numero uno per me e ne sono orgoglioso. E questo non cambierà mai, in nessun caso. Gloria a Lui e grazie per tutto.
Non c’è nulla di nuovo per me personalmente, solo una nuova pagina della mia carriera e una nuova esperienza di vita. Mi dispiace che uno sport così bello e difficile come il judo sia incorso in queste cose.
Dio mi ha dato una grande carriera, 7 medaglie europee e 3 mondiali. Quando ho iniziato sognavo di vincere almeno una grande medaglia e di avere così successo nella mia vita e in quella della mia famiglia, che ha sacrificato tutto per la mia carriera. Dio ci ha dato molto di più.
Ci riposeremo fino ad allora, e poi torneremo con l’aiuto di nostro Signore Gesù Cristo per un nuovo inizio e nuove vittorie.
Con affetto, Nemanja Majdov.
XC NK [anagramma di Xristós Niká, in greco “vittoria di Cristo”].
Con informazioni tratte da Religion In Freedom.
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