I jihadisti dicono ai cristiani di Aleppo di calmarsi: ci crediamo?
I rappresentanti del nuovo governo hanno incontrato i leader cristiani nella chiesa e nel convento francescano. Era presente il vescovo Audo.
Redazione (11/12/2024 20:39, Gaudium Press) Diversi media hanno riportato l’incontro di tutti i capi delle comunità religiose di Aleppo, con i rappresentanti dei gruppi che hanno preso il controllo della Siria.
“Eravamo tutti presenti: Vescovi, sacerdoti e religiosi”, ha dichiarato all’Agenzia Fides il gesuita Antoine Audo, Vescovo caldeo di Aleppo, parlando di un “incontro molto positivo”.
L’incontro si è svolto nella chiesa e nel convento francescano, dove si trova anche il Vicariato Apostolico dei cattolici di rito latino. “La loro intenzione”, ha spiegato mons. Audo, “sembra essere quella di dare fiducia”.
“Le aspettative sono buone”, soprattutto considerando che “ora siamo in un vicolo cieco: non c’è elettricità, tutto è costoso, molte persone hanno difficoltà a trovare cibo”.
Per il momento, conferma Audo, “le nuove forze che dominano la scena, di matrice islamista, non mostrano alcuna volontà di imporre cambiamenti e condizioni alla vita ordinaria delle comunità ecclesiastiche:
“Al contrario, cercano di dare fiducia mostrando rispetto per le nostre tradizioni e le nostre preghiere. Ho detto loro che noi, come cristiani arabi, rappresentiamo una realtà unica nella storia e nel mondo. Ho ricordato loro alcuni esempi della storia degli arabi musulmani con i cristiani e del contributo dei cristiani a questa storia. Ho aggiunto che lo status dei “Dhimmi” (membri non musulmani di uno Stato guidato dalla legge islamica, ndr) può essere interpretato sia negativamente che positivamente, che i cristiani non possono essere cittadini di seconda classe e che dobbiamo lavorare insieme. Sembravano molto interessati a queste considerazioni”.
Durante l’incontro, ai rappresentanti delle comunità cristiane è stato assicurato che non ci saranno cambiamenti nei regolamenti delle scuole appartenenti alle comunità ecclesiastiche, dove ragazzi e ragazze studiano insieme in classi miste. “Hanno chiesto – continua il vescovo caldeo – a tutti i dipendenti pubblici di riprendere le loro funzioni, e hanno dichiarato che il servizio militare obbligatorio che è durato tutti questi anni è finito”.
Secondo mons. Audo, noto per le sue analisi geopolitiche, “c’è stata una decisione internazionale consensuale per garantire questa via d’uscita alla Siria. Non era possibile continuare nel vicolo cieco che era stato imboccato”. Una soluzione a cui hanno partecipato senza dubbio Turchia e Stati Uniti, “ma anche Russia e Iran. La Russia ha detto ad Assad di andarsene”, e così “si è evitato un ulteriore spargimento di sangue”.
Nel frattempo, la diffidenza rimane, a causa dei vecchi legami dei nuovi padroni della Siria con Al Qaeda e lo Stato Islamico. Gli occhi del mondo devono seguire la situazione in Siria, e in particolare quella dei cristiani, alla luce delle crudeli esperienze passate.
In ogni caso, il ‘problema’ siriano fa parte di tutte le tensioni del Medio Oriente. In un certo senso la situazione è entrata in una fase di attesa, in vista dell’arrivo del nuovo governo negli Stati Uniti.
Con informazioni di Fides / Infocatólica
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