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I vescovi europei ribadiscono il ‘no’ al ‘diritto dell’aborto’

La Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (COMECE) ha pubblicato una nota in vista del voto di oggi ,11 aprile, sull’inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (UE).

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Foto: Immagine dell’utente18526052 su Freepik

Redazione (11/04/2024 16:02, Gaudium Press) I vescovi di tutta Europa hanno ribadito la condanna della Chiesa cattolica nei confronti dell’aborto, sottolineando che “non potrà mai essere un diritto fondamentale” e che va “nella direzione opposta alla effettiva promozione delle donne e dei loro diritti”.

Queste dichiarazioni sono state rilasciate in un comunicato della COMECE, l’organismo che riunisce le Conferenze episcopali dell’Unione europea, dal titolo “Sì alla valorizzazione della donna e del diritto alla vita, no all’aborto e all’imposizione ideologica”, pubblicato alla vigilia del voto plenario previsto per oggi,11 aprile ,a Bruxelles sull’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (UE).

Dopo l’inclusione del diritto all’aborto nella Costituzione francese, si è riaperto a livello europeo il dibattito sull’opportunità di includere l’interruzione di gravidanza tra i diritti fondamentali dell’UE.

Il 7 luglio 2022, la risoluzione era già stata presentata, ma aveva incontrato l’opposizione di alcuni Stati membri. Ora gli eurodeputati hanno deciso di rilanciare la proposta, che sarà votata nuovamente oggi.

“L’aborto”, si legge nella dichiarazione di inizio mandato, “non potrà mai essere un diritto fondamentale. Il diritto alla vita è il pilastro fondamentale di tutti gli altri diritti umani, in particolare il diritto alla vita delle persone più vulnerabili, fragili e indifese, come i non nati nel grembo della madre, i migranti, gli anziani, i disabili e i malati”.

Il documento prosegue citando il pensiero della Chiesa, che ha sempre pensato “coerentemente” che la “difesa della vita del nascituro è intimamente legata alla difesa di ogni altro diritto umano. Ciò presuppone la convinzione che l’essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualsiasi situazione e in qualsiasi fase del suo sviluppo”.

Il documento si conclude citando la stessa affermazione della Dichiarazione Dignitas infinita sulla dignità umana: “L’essere umano è un fine in sé e mai un mezzo per risolvere altri problemi. Se si perde questa convinzione, viene meno anche la base solida e duratura per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti ai capricci passeggeri dei potenti”.

 

Con informazioni tratte da Vatican News

 

 

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