Il cardinale Parolin: “Quello che sta succedendo a Gaza è inaccettabile”
Il Cardinale Segretario di Stato denuncia la tragedia di Gaza, condanna l’antisemitismo e ribadisce la volontà del Papa di promuovere la pace.
Cardinale Parolin – Foto: Vatican News
Redazione (29/05/2025 14:37, Gaudium Press) Le terribili immagini che arrivano da Gaza, l’attentato antisemita a Washington, l’ipotesi di un vertice di pace sull’Ucraina e gli inizi del suo pontificato di Leone XIV: il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, in un’intervista ai media vaticani affronta i temi che sono al centro dell’attenzione della Santa Sede in questo momento. L’intervista è stata realizzata da Andrea Tornielli. Di seguito alcuni estratti dell’intervista:
Eminenza, a Gaza i bambini muoiono di fame e la popolazione è allo stremo, le bombe cadono su scuole e ospedali. Eppure non sembra esserci alcuna intenzione di fermare i bombardamenti…
Quello che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Il diritto internazionale umanitario deve sempre prevalere, per tutti. Chiediamo che cessino i bombardamenti e che arrivino gli aiuti necessari alla popolazione: credo che la comunità internazionale debba fare tutto il possibile per porre fine a questa tragedia. Allo stesso tempo, ribadiamo con forza la richiesta ad Hamas di liberare immediatamente tutti gli ostaggi ancora detenuti e di restituire i corpi di coloro che sono morti dopo il barbaro attacco contro Israele del 7 ottobre 2023.
Come ha reagito al recente attentato a Washington, con l’uccisione di due dipendenti dell’ambasciata israeliana?
Sono rimasto profondamente sconvolto, perché, come è successo il 7 ottobre, si trattava di vittime innocenti, che erano inoltre impegnate nella pace e in iniziative umanitarie. Dobbiamo stare vigili e assicurarci che il cancro dell’antisemitismo, mai definitivamente sconfitto, non rialzi la testa.
Negli ultimi giorni, dopo gli scarsi risultati dell’incontro di Istanbul, si era parlato della possibilità di nuovi negoziati ospitati in Vaticano, anche se da parte russa è arrivato un «no». Può dirci cosa si sta muovendo in questo senso?
Papa Leone ha dato la piena disponibilità della Santa Sede ad accogliere eventuali negoziati, offrendo un luogo neutrale e protetto. Non si trattava quindi di una mediazione, perché una mediazione deve essere richiesta dalle parti. In questo caso, invece, c’è stata solo l’offerta pubblica di una disponibilità ad accogliere un eventuale incontro. Ora si parla anche di altri possibili luoghi, come Ginevra. In ogni caso, non è importante dove si svolgeranno i negoziati tra russi e ucraini che tutti noi auspichiamo. Ciò che conta davvero è che questi negoziati possano finalmente avere inizio, perché è urgente fermare la guerra. In primo luogo, è urgente una tregua, per porre fine alle devastazioni, alle città distrutte, ai civili che perdono la vita. E poi è urgente arrivare a una pace stabile, giusta e duratura, quindi accettata e concordata da entrambe le parti. (…)
C’è chi parla di un rinnovato “protagonismo” del Vaticano sulla scena mondiale…
Io preferisco tornare alle parole profonde di Leone XIV nell’omelia della messa con i cardinali nella Cappella Sistina e nell’omelia della messa di inizio del suo pontificato: noi dobbiamo scomparire perché il protagonista è Cristo, i cristiani non si sentono superiori agli altri, ma sono chiamati ad essere un «piccolo fermento nella pasta», per testimoniare amore, unità e pace. A questo proposito, invece di parlare di «protagonismo», preferirei inserire le iniziative diplomatiche in questo contesto di servizio alla pace e alla fraternità. (…)
A proposito della ricerca della verità: negli ultimi giorni di Papa Francesco fino ai giorni precedenti il conclave, si è discusso del comportamento tenuto in passato da diversi capi dicasteriali della Curia in merito alle segnalazioni ricevute su casi di abusi. Sono state analizzate?
Per quanto riguarda i commenti e le voci sull’operato di alcuni capi dicasteriali della Curia Romana, in relazione alle denunce di casi di abusi risalenti al periodo in cui erano vescovi diocesani, le indagini condotte dalle autorità competenti, attraverso l’esame di dati oggettivi e documentali, hanno evidenziato che i casi sono stati trattati ad normam iuris, cioè secondo le norme vigenti, e sono stati trasmessi dagli allora vescovi diocesani al Dicastero competente per l’esame e la valutazione delle accuse. I controlli effettuati dalle autorità competenti non hanno riscontrato, in modo definitivo, alcuna irregolarità nella gestione dei vescovi diocesani.
Il nuovo Papa, assumendo il nome di Leone, si pone in continuità con il Papa della Rerum Novarum: alla fine del XIX secolo si è verificata la rivoluzione industriale, oggi viviamo nell’era della rivoluzione digitale e delle sfide poste dall’intelligenza artificiale. Come rispondere a queste sfide?
Attendiamo le riflessioni che il Successore di Pietro vorrà fare al riguardo. Credo che la strada giusta non sia né quella dell’accettazione acritica né quella della demonizzazione. Le possibilità sempre più sofisticate ed efficaci che la tecnologia ci offre devono rimanere strumenti e essere sempre utilizzate per il bene, senza mai dimenticare che non possiamo delegare a una macchina decisioni che riguardano la vita o la morte di esseri umani. Dobbiamo stare attenti a evitare – come purtroppo talvolta accade – che il digitale e, quindi, anche l’intelligenza artificiale, siano utilizzati come strumenti di propaganda per influenzare l’opinione pubblica con messaggi falsi. Ricordando i giornalisti in carcere, Leone XIV ha parlato del coraggio «di coloro che difendono la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli ad essere informati, perché solo i popoli informati possono prendere decisioni libere».
Con informazioni da Vatican News / InfoCatólica
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