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Il cardinale Pizzaballa su Gaza: “È la crisi più grave che abbia mai vissuto”.

«Siamo devastati, profondamente feriti da ciò che stiamo vivendo», ha affermato il cardinale patriarca di Gerusalemme.

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Cardinale Pizzaballa – Foto: revistatierrasanta.com

Redazione (24/09/2025 14:35, Gaudium Press) In un videomessaggio inviato ai partecipanti alla veglia di preghiera per la pace in Terra Santa, il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha parlato della crisi “più grave che abbia mai vissuto”.

«Siamo devastati, profondamente feriti da ciò che stiamo vivendo, dall’atmosfera di odio che ha creato questa violenza, e questa violenza a sua volta genera un altro tipo di odio in questo circolo vizioso che non riusciamo a spezzare». Queste drammatiche parole sono state pronunciate dal Patriarca Latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un videomessaggio rivolto ai partecipanti alla veglia di preghiera per la pace a Gaza e in Terra Santa, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio insieme a numerosi movimenti cattolici in Italia.

La veglia è stata organizzata in risposta all’appello urgente di Papa Leone XIV, che negli ultimi giorni aveva chiesto un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e il rigoroso rispetto del diritto internazionale umanitario.

Il cardinale Pizzaballa ha anche affermato che «la responsabilità di tutto questo, ricade anche su coloro che hanno dato spazio agli estremisti». Tuttavia, c’è speranza: «Vedo molte persone umili che amano la giustizia e la difendono, anche a caro prezzo: israeliani, palestinesi, ebrei, cristiani, musulmani. Non è una questione di appartenenza, ma di umanità».

Nel corso dei suoi 35 anni in Terra Santa, il Patriarca ha parlato della crisi più grave che abbia mai vissuto: «Ma dobbiamo avere speranza, aggrapparci alla giustizia e dire la verità con amore». Le sue parole finali hanno unito incoraggiamento e impegno: «Verrà il momento – quando il linguaggio del potere e della violenza fallirà – in cui dovremo ricostruire con amore, con dolcezza e testimonianza, la terra che Dio ci ha dato».

Il lungo cammino verso la soluzione dei due Stati

Nel frattempo, padre Ibrahim Faltas OFM, della Custodia Francescana di Terra Santa, ha parlato con i media cattolici in termini politici. Ha ricordato che «dieci anni fa, il Vaticano ha riconosciuto la Palestina come Stato e, quindi, soprattutto, il diritto di un popolo».

In una conferenza di alto livello sulla soluzione dei due Stati, tenutasi a New York, padre Faltas ha sottolineato come, nel frattempo, numerosi paesi, tra cui Francia, Gran Bretagna, Australia, Canada, Portogallo, Belgio e Lussemburgo, abbiano riconosciuto la Palestina. Germania e Italia si sono mostrate finora reticenti, nonostante sostengano la soluzione dei due Stati.

«Riconoscere la Palestina è un passo importante sulla via della pace», ha dichiarato padre Faltas all’agenzia SIR. «Chi riconosce la Palestina crede nella pace e lavora con coraggio per garantire che entrambi i popoli possano vivere sicuri nella propria patria».

Cardinale Bassetti: «Non tradite l’umanità»

La veglia di preghiera a Roma è stata presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente emerito della Conferenza Episcopale Italiana. Nella sua omelia, il cardinale Bassetti ha ammonito che non possiamo rimanere, come spettatori, di fronte alla sofferenza: «Non dobbiamo tradire la nostra umanità. Ogni persona ha una dignità inviolabile che deve essere rispettata e preservata. Non c’è futuro basato sulla violenza, lo sfollamento o la vendetta. Chi ama veramente lavora per la pace”.

Molte organizzazioni, tra cui l’Azione Cattolica Italiana, Comunione e Liberazione, la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Movimento dei Focolari, l’OFS-Associazione Religiosa Francescana Secolare e Rinnovamento nello Spirito Santo, si sono unite alla veglia, chiedendo una tregua, il rilascio degli ostaggi, negoziati diplomatici e il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.

Con informazioni fornite da Aica.

 

 

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