Gaudium news > Il cardinale Woelki e tre vescovi ribadiscono la loro opposizione alla creazione di un Comitato sinodale tedesco.

Il cardinale Woelki e tre vescovi ribadiscono la loro opposizione alla creazione di un Comitato sinodale tedesco.

I vescovi Hanke, Voderholzer, Oster e il cardinale Woelki sostengono che manchi la legittimità canonica e ricordano i vari avvertimenti da parte del Vaticano.

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Redazione (24/05/2025 16:12, Gaudium Press) Secondo quanto riportato da Die Tagespot, quattro vescovi tedeschi – Gregor Maria Hanke (Eichstätt), Rudolf Voderholzer (Ratisbona), Stefan Oster (Passau) e il cardinale Rainer Maria Woelki (Colonia) – hanno manifestato per iscritto il loro rifiuto a partecipare al futuro organo sinodale nazionale proposto dal cosiddetto «Comitato sinodale».

In una lettera indirizzata al presidio del suddetto comitato, datata 19 maggio e alla quale ha avuto accesso il portale cattolico tedesco, i prelati criticano la decisione adottata lo scorso 10 maggio, secondo cui tutti i vescovi diocesani tedeschi dovrebbero far parte di questo nuovo organismo.

In questa sede è un organismo che non può arrogarsi alcuna competenza in materia di diritto canonico a decidere che tutti i vescovi diocesani della Germania, quindi anche noi, dovrebbero essere membri di un futuro organismo», sottolineano i vescovi nella loro lettera. Aggiungono di prendere questa decisione «con sgomento» e chiedono che «in futuro sia chiarito che il “Comitato sinodale” è composto esclusivamente dai 23 vescovi diocesani».

La decisione del Comitato sinodale si basa su una risoluzione adottata in precedenza dall’Assemblea sinodale del Cammino sinodale tedesco, che, secondo i vescovi firmatari, «non ha carattere vincolante dal punto di vista giuridico». Ribadiscono inoltre di non considerarsi «né membri né responsabili del Comitato sinodale» e assicurano che «non lo sono nemmeno de iure». Spiegano che tale comitato è sostenuto dallo Zentralkomitee der deutschen Katholiken (ZdK, Comitato centrale dei cattolici tedeschi) e da un’associazione civile costituita da diversi vescovadi tedeschi. I vescovi in questione hanno rifiutato sia la loro partecipazione che il finanziamento del Comitato sinodale.

Ricordano che Roma e i papi si oppongono

Nella loro lettera, indirizzata al vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca (DBK), e a Irme Stetter-Karp, presidente dello ZdK, i firmatari insistono anche sui moniti formulati da Roma. Il 21 luglio 2022, il Vaticano ha dichiarato che il Cammino Sinodale «non è autorizzato a obbligare i vescovi e i fedeli ad accettare nuove forme di governo o nuovi approcci dottrinali e morali». Successivamente, il 23 gennaio 2023, diversi cardinali della Curia Romana hanno sottolineato in una lettera che «né il Cammino Sinodale, né alcun organo da esso creato, né una conferenza episcopale hanno la competenza di istituire un “Consiglio Sinodale” a livello nazionale, diocesano o parrocchiale».

Queste indicazioni sono state ribadite da Papa Francesco il 10 novembre 2023, quando ha affermato che «la costituzione stessa di un “Comitato sinodale” per preparare un organo nazionale di consultazione e decisione» era stata vietata in un precedente documento da lui specificatamente approvato. Il Pontefice ha quindi insistito sul fatto che un comitato di questo tipo «non è compatibile con la struttura sacramentale della Chiesa cattolica».

Infine, i vescovi ricordano anche una lettera datata all’inizio del 2024 e firmata, tra gli altri, dall’allora prefetto del Dicastero per i Vescovi, il cardinale Robert Prevost – attuale Papa –, in cui si ribadisce che «il Comitato sinodale non è canonicamente legittimato e la Conferenza episcopale tedesca non può assumersi la sua responsabilità istituzionale». Secondo i firmatari, questa situazione non cambia anche se alcuni vescovi partecipano ai lavori del comitato, una posizione che è stata tollerata dopo una riunione con i rappresentanti della Curia romana tenutasi il 22 marzo 2024.

Sì a un’adeguata sinodalità

Alla luce di questi molteplici ammonimenti da parte del Vaticano, i quattro vescovi ritengono che il lavoro del Comitato sinodale volto alla creazione di un organo nazionale, non sia opportuno. Tuttavia, nella loro lettera affermano la volontà di «continuare a promuovere la sinodalità romana nelle nostre diocesi», attraverso il dialogo, l’ascolto dello Spirito Santo, allo scambio sincero e a strutture protette per i processi di consultazione, senza perdere di vista la centralità della fede cattolica e la celebrazione dell’Eucaristia, «fonte e culmine non solo della vita cristiana, ma anche della vera sinodalità cattolica».

Con informazioni di Die Tagespot / InfoCatólica

 

 

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