Il nuovo libro di Costanza Miriano “Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana”
Intervista alla giornalista cattolica Costanza Miriano sul suo ultimo libro.
Rita Sberna (03.10.2020 09:11, Gaudium Press) Costanza Miriano giornalista e scrittrice cattolica, in questo nuovo libro “Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana” edizioni Sonzogno, ha raccontato undici storie morali a lieto fine, esperienze di sofferenza e di bellezza: ferite di vario genere che si creano all’interno di un matrimonio, quelle stesse ferite che vorrebbero farti scappare.
Costanza come nasce questo libro?
Il libro è nato dalle esperienze che ho raccolto incontrando persone e andando in giro per l’Italia. Dopo l’incontro capita spesso che mi fermo a parlare con le persone, ho conosciuto negli anni molta gente e ne sono rimasta colpita da molti di loro. Alcuni hanno delle storie molto dolorose che hanno portato avanti senza ribellarsi, a volte la Croce è pesante ma la differenza sta anche nel modo in cui la porti. Così mi è venuta voglia di raccontare delle storie in questo libro.
Nelle pagine di questo libro tocchi dei temi importanti o meglio affronti delle ferite che lasciano il segno come la malattia, l’adulterio. Come si può guarire da queste ferite?
Solo il Signore può guarire e solo la grazia può aiutare a perdonare un tradimento o ad affrontare una malattia.
E’ un atteggiamento che non viene dall’uomo vecchio ma dall’uomo nuovo.
Quale tra queste undici storie ti tocca particolarmente?
Sono più affezionata alla storia di David che si è ammalato di tumore e che ha saputo affrontare la sua malattia con il sorriso. Mi ha colpito perché ha la stessa età del mio primo figlio, mi sono immedesimata. Quando è morto ha consegnato la sua vita con il sorriso. Aveva solo 17 anni ed è andato incontro alla morte dicendo “E’ l’anno più bello della mia vita perchè ho capito che Dio è mio padre”. Ogni tanto vado a trovarlo al cimitero e gli consegno i miei figli chiedendogli di aiutare i giovani.
La sofferenza ha sempre un valore?
Di per sé no! La sofferenza è una cosa brutta che non piace nemmeno al Signore ma il valore è la nostra volontà nel fare la volontà di Dio in ogni caso anche nelle Croci. Ciò che fa la differenza è il cuore e la preghiera che aiuta a fidarsi di Dio anche nelle difficoltà.
A chi è rivolto “Niente di ciò che soffri andrà perduto”?
L’ho pensato per le tante persone a cui vorrei dire una parola di più. La rete di amicizie ormai si è allargata, vorrei essere amica di tutti andando a prendere un the o mangiare una pizza ma oggettivamente dovendo essere fedele alla vocazione familiare non potrei, così ho deciso di parlare loro attraverso un libro.
C’è un messaggio particolare che questo libro vuole lasciare al lettore?
Fidarci di Dio che sa sempre quello che fa. Ognuno di noi quando guarda indietro le tappe della propria vita anche le più dolorose, capisce che Dio non si è distratto e non si sbaglia ma si riconosce a distanza di tempo che tutto ciò che è successo era per me. Il messaggio è di fidarsi e di cogliere ogni occasione di fatica, dolore e scomodità per renderci più decenti e presentabili perché siamo un groviglio di sentimenti impresentabili.
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