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Il Papa ha parlato ai giornalisti del prossimo viaggio, dei conflitti e della promozione della pace

Il Papa con i giornalisti ha toccato vari temi di fede e politica

cq5dam.thumbnail.cropped.1500.844 5 Foto: Vatican News

Redazione (02/12/2025 19:59, Gaudium Press) Sul volo di ritorno da Beirut verso Roma ,Leone XIV si è sottoposto di buon grado alle domande dei giornalisti di varie testate internazionali, rispondendo in lingua italiana, spagnola e inglese.

Sul possibile prossimo viaggio papale, Elisabetta Piqué de  La Naciòn ha chiesto se il Santo Padre ha previsto un viaggio a breve in America Latina e cosa pensa a proposito della fortissima tensione tra gli Stati Uniti di Trump e il Venezuela di Maduro.

Papa Leone ha risposto ” ..spero di realizzare un viaggio in Africa…spero di andare in Algeria per visitare i luoghi di Sant’Agostino, ma anche per costruire ponti fra il mondo cristiano e il mondo musulmano”.

Riguardo le tensioni tra USA e Venezuela ha detto che attraverso il nunzio, la Santa Sede  sta cercando di calmare la situazione, tenendo presente che la sofferenza ricade essenzialmente sulla popolazione.

Alle domande degli 81 giornalisti presenti sul volo, il Papa ha precisato che lo scopo principale del viaggio in Turchia e Libano era intorno alle questioni ecumeniche, con il tema di Nicea, l’incontro con i patriarchi cattolici e ortodossi alla ricerca dell’unità della Chiesa. Ha poi aggiunto che comunque ha avuto incontri con diversi gruppi di autorità libanesi promuovendo, sempre dietro le quinte, percorsi di pace.

Quando il giornalista del Corriere della Sera, Gian Guido Vecchi, ha chiesto, data la tensione delle ultime ore tra la Nato e la Russia, se c’è il rischio di un’escalation del conflitto e se ci può essere una pace giusta senza l’Europa, il Pontefice ha risposto: “ È evidente che, da una parte, il presidente degli Stati Uniti pensa di poter promuovere un piano di pace che vorrebbe fare e che, almeno in un primo momento, è senza Europa. Però la presenza dell’Europa importante e quella prima proposta è stata modificata anche per quello che l’Europa stava dicendo. Specificamente penso che il ruolo dell’Italia potrebbe essere molto importante” e inoltre “ In questo senso io potrei suggerire che la Santa Sede possa incoraggiare questo tipo di mediazione e si cerchi e cerchiamo insieme una soluzione che veramente potrebbe offrire pace, una giusta pace, in questo caso in Ucraina”.

Infine ha concluso con un appello all’unità sincera tra tutti, al di là delle differenze:

“Significa invece costruire relazioni che arricchiscano tutte le persone. Con questo messaggio, certamente, il mio motto è grazie a Cristo “in Illo” è “in Cristo che è uno siamo tutti uno”. Ma non è solo per i cristiani. In realtà è un invito a tutti noi e agli altri a dire che più riusciamo a promuovere l’autentica unità e comprensione, il rispetto e le relazioni umane di amicizia e dialogo nel mondo, maggiore è la possibilità che metteremo da parte le armi della guerra, che lasceremo da parte la sfiducia, l’odio, l’animosità che così spesso si sono sviluppate e che troveremo il modo di unirci e di promuovere l’autentica pace e giustizia in tutto il mondo”.

 

 

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