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Il Papa incontra gli artisti nella Cappella Sistina

Promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, l’evento si è avvalso della collaborazione del Governo dello Stato della Città del Vaticano, dei Musei Vaticani e del Dicastero per la Comunicazione.

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Redazione (23/06/2023 15:12, Gaudium Press)Questa mattina, Papa Francesco ha ricevuto nella Cappella Sistina circa duecento artisti, provenienti da molte parti del mondo, in occasione del 50° anniversario dell’inaugurazione della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani.

Questa udienza segue una serie di incontri ideati già da papa San Paolo VI nel 1964, con l’obiettivo di rinnovare l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti stessi. Da allora i pontefici hanno incontrato questi illustri creatori contemporanei.

“È necessario rilanciare l’esperienza della Chiesa come amica degli artisti, interessata alle questioni poste dal mondo contemporaneo e disposta a sviluppare un dialogo più ricco e una crescita della comprensione reciproca”, aveva dichiarato il prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, il cardinale José Tolentino de Mendonça alla presentazione dell’evento.

Il Papa, nel suo discorso, con la citazione del Libro di Isaia e l’Apocalisse, dove Dio dice “Ecco, faccio una cosa nuova” e poi “Faccio nuove tutte le cose”, ha sottolineato come “la creatività dell’artista sembra così partecipare della passione generativa di Dio. Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano”.

Come i profeti biblici

E con questa capacità “di sognare nuove versioni del mondo, d’introdurre novità nella storia”, afferma il Papa, gli artisti come i veggenti e i profeti “sapete guardare le cose sia in profondità sia in lontananza”, per scrutare l’orizzonte e sondare la realtà al di là delle apparenze.

Così “siete chiamati a sottrarvi al potere suggestionante di quella presunta bellezza artificiale e superficiale” oggi diffusa e spesso complice “dei meccanismi economici che generano disuguaglianze”.

“Come i profeti biblici, ci mettete di fronte a cose che a volte danno fastidio, criticando i falsi miti di oggi, i nuovi idoli, i discorsi banali, i tranelli del consumo, le astuzie del potere”

Come la fede, anche l’arte disturba un po’.

Sottolinea poi il Pontefice che l’arte e la fede non lasciano le cose inalterate: le cambiano, le trasformano, le convertono, le muovono.

“L’arte non può mai essere un anestetico; dà pace, ma non addormenta le coscienze, le tiene sveglie. Spesso voi artisti provate a sondare anche gli inferi della condizione umana, gli abissi, le parti oscure.”

Poi Bergoglio conclude “c’è bisogno di gettare la luce della speranza nelle tenebre dell’umano, dell’individualismo e dell’indifferenza. Aiutateci a intravedere la luce, la bellezza che salva”. L’arte “tocca i sensi per animare lo spirito e fa questo attraverso la bellezza” prosegue il Papa.

“Nella vera bellezza si comincia così a provare la nostalgia di Dio. Molti sperano che l’arte torni maggiormente a frequentare la bellezza. Certo, come dicevo c’è anche una bellezza futile, una bellezza artificiale e superficiale, persino ingannatrice, quella del trucco.”

 

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