Il Papa incontra i dipendenti della Curia romana: aveva già consegnato loro il ‘bonus papale’
Nel suo messaggio ai dipendenti della Curia e ai dipendenti vaticani, Leone XIV ha sottolineato come ciascuno debba contribuire all’unità e all’armonia.
Foto: Vatican Media
Redazione (25/05/2025 14:31, Gaudium Press) Corriere.it riporta la notizia che Papa Leone XIV ha ripristinato il bonus di 500 euro ai dipendenti del Vaticano, circa 5.000, che si dividono tra i 2.000 della Curia Romana, ovvero i dipendenti che contribuiscono al governo della Chiesa, e il resto impegnati nei lavori dello Stato Pontificio.
Si tratta di una tradizione, di un bonus offerto ai dipendenti vaticani dopo l’elezione di un nuovo Papa, che è stato consegnato venerdì scorso. Francesco aveva interrotto questa tradizione.
Ieri mattina, sabato 24, il Sommo Pontefice ha quindi ricevuto in udienza i dipendenti, insieme alle loro famiglie, che lo hanno accolto con un caloroso, lungo e forte applauso. Nell’aula Nervi erano presenti circa 5.000 persone, tra cui anche bambini e ecclesiastici.
Ringraziamento del Papa
«Questo nostro primo incontro non è certamente il momento per fare discorsi programmatici, ma piuttosto un’occasione per ringraziarvi del servizio che rendete, questo servizio che io, per così dire, “eredito” dai miei Predecessori», ha affermato Papa Leone all’inizio del suo discorso.
«I Papi passano, la Curia rimane», ha sottolineato il Vescovo di Roma, sottolineando che questo «vale in ogni Chiesa particolare, per la Curia episcopale. E vale anche per la Curia del Vescovo di Roma».
Il Pontefice ha poi approfondito sul lavoro e sulla missione della Curia:
«La Curia è l’istituzione che custodisce e trasmette la memoria storica di una Chiesa, del ministero dei suoi vescovi. Questo è molto importante. La memoria è un elemento essenziale in un organismo vivente. Non solo è rivolta al passato, ma nutre il presente e orienta il futuro. Senza memoria, si perde la strada, si perde il senso dell’orientamento».
Papa Leone ha poi continuato spiegando cosa significa lavorare nella Curia:
«Lavorare nella Curia romana significa contribuire a mantenere viva la memoria della Sede Apostolica, nel senso vitale che ho appena menzionato, affinché il ministero del Papa possa svolgersi nel miglior modo possibile. E, per analogia, questo si può dire anche dei servizi dello Stato della Città del Vaticano».
Il lavoro della Curia rientra anche nell’opera missionaria della Chiesa:
Il Pontefice ha ricordato anche che l’esperienza missionaria fa parte della sua vita, «e non solo come battezzato, come tutti i cristiani, ma perché come religioso agostiniano sono stato missionario in Perù». «Non potrò mai ringraziare abbastanza il Signore per questo dono», ha affermato. «Poi, la chiamata a servire la Chiesa qui, nella Curia Romana, è stata una nuova missione, che ho condiviso con voi in questi ultimi due anni. E la continuo, finché Dio vorrà, in questo servizio che mi è stato affidato».
In questa opera missionaria del Pontefice, «per servire la comunione, l’unità, nella carità e nella verità», «ognuno dà il proprio contributo svolgendo il proprio lavoro quotidiano con impegno e anche con fede, perché la fede e la preghiera sono come il sale per il cibo, danno sapore».
«Ognuno può essere costruttore di unità con il proprio atteggiamento verso i colleghi, superando con pazienza e umiltà gli inevitabili malintesi, mettendosi al posto degli altri, evitando i pregiudizi, e anche con una buona dose di umorismo, come ci ha insegnato Papa Francesco».
«Grazie ancora di cuore!», ha ripetuto il Pontefice prima di concludere il suo discorso.
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