Il Papa: la morte e la risurrezione di Cristo nostra grande luce e conforto.
Durante l’udienza generale, Leone XIV ha dedicato la sua riflessione alla Pasqua di Cristo vissuta nella nostra vita quotidiana.

Foto: Screeshot Vatican Media
Redazione (06/11/2025 15:36, Gaudium Press) Durante l’udienza generale di oggi, in cui il Santo Padre ha proseguito con la catechesi del Giubileo 2025 “Gesù Cristo nostra speranza”, il Pontefice ha approfondito il concetto di come la Pasqua di Cristo dia speranza alla vita quotidiana. Ad ascoltarlo, numerosi fedeli presenti in Piazza San Pietro.
Leone XIV ha esordito sottolineando che la Pasqua del Signore non è qualcosa di mitico appartenente a un “passato lontano”, al contrario, “la Chiesa ci insegna a fare memoria attualizzante della Resurrezione ogni anno nella domenica di Pasqua e ogni giorno nella celebrazione eucaristica, durante la quale si realizza pienamente la promessa del Signore risorto: «Sappiate che io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi» (Mt 28,20)”.
In questo senso ”ogni giorno è Pasqua”.
Nella vita dell’uomo ci sono tante “esperienze diverse: dolore, sofferenza, tristezza, intrecciate con gioia, stupore, serenità. Ma in ogni situazione il cuore umano desidera la pienezza, una felicità profonda”.
In verità “l’essere umano è animato da un movimento interiore, tende verso un oltre che lo attira costantemente”. Nel frattempo, “nessuna realtà contingente lo soddisfa. Tendiamo verso l’infinito e l’eterno. Ciò contrasta con l’esperienza della morte, anticipata dalle sofferenze, dalle perdite, dai fallimenti”. I problemi hanno il sapore della morte, e la morte è l’opposto del desiderio profondo dell’uomo. Eppure i problemi sono strettamente inerenti a questa vita.
Ma, di fronte alla nostra fragile condizione e al nostro percorso umano, si presenta luminoso “l’annuncio pasquale”, che “diventa cura e guarigione, alimenta la speranza di fronte alle sfide allarmanti che la vita ci pone ogni giorno a livello personale e planetario. Nella prospettiva della Pasqua, la Via Crucis si trasfigura in Via Lucis. Abbiamo bisogno di assaporare e meditare sulla gioia che segue alla sofferenza, ripercorrendo con questa nuova luce tutte le tappe che hanno preceduto la Risurrezione “. Se l’esperienza umana ha spesso ” il sapore della morte”, la Pasqua di Cristo, speranza della nostra stessa pasqua, ci dà il sapore della resurrezione e della pienezza.
Una pasqua che trionfa sulla morte, anche quella di oggi
È vero che “la Pasqua non elimina la croce”, tuttavia la Pasqua trionfa sulla morte “nel prodigioso duello che ha cambiato la storia umana. Anche il nostro tempo, segnato da tante croci, invoca l’alba della speranza pasquale”.
Il Papa conclude affermando che “la Resurrezione di Cristo non è un’idea, una teoria, ma l’ Avvenimento che fonda la fede”. E noi, come partecipanti a questa Pasqua, dobbiamo «essere suoi testimoni anche là dove la storia umana non vede alcuna luce all’orizzonte. La speranza pasquale non delude. Credere veramente nella Pasqua nella nostra vita quotidiana significa rivoluzionare la nostra vita, essere trasformati per trasformare il mondo con la forza dolce e coraggiosa della speranza cristiana».





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