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Il Papa nella benedizione Urbi et Orbi:” La nascita del Signore è la nascita della pace”

Sono tre le occasioni in cui il Papa impartisce tradizionalmente questa benedizione.

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Foto: Vatican Media

 

Redazione (25/12/2025 21:15, Gaudium Press) Il Papa ha oggi impartito la sua benedizione Urbi et Orbi, alla città di Roma e al mondo intero, benedizione che è privilegio della domenica di Pasqua, dell’elezione di un nuovo Papa come  suo primo atto pubblico quando, rivestito degli ornamenti pontifici, saluta il popolo riunito in Piazza San Pietro, e del giorno di Natale.

Ma in queste occasioni, tale benedizione, che comporta l’indulgenza plenaria, è accompagnata da un messaggio molto ponderato, in cui risplende la voce di Pietro.

Il Pontefice ha sottolineato che «la nascita del Signore è la nascita della pace».

Leone XIV ha riflettuto su come Gesù sia nato povero, rifiutato e senza un alloggio, e si sia identificato fin dalla nascita con i poveri.

Il Papa ha messo in evidenza come la strada verso la pace sia una responsabilità che ricade su ciascuno di noi: «se ognuno di noi, a tutti i livelli, invece di accusare gli altri, riconoscesse prima di tutto i propri errori e chiedesse perdono a Dio», il mondo cambierebbe. Ha poi aggiunto che Cristo è la nostra pace perché ci libera dal peccato e ci mostra come superare i conflitti.

Durante il suo messaggio, il Papa ha inviato un saluto speciale ai cristiani del Medio Oriente, chiedendo giustizia e pace per il Libano, la Palestina, Israele e la Siria. Ha anche pregato per il popolo ucraino, chiedendo che “cessi il fragore delle armi” e che le parti trovino il coraggio di dialogare.

Il Pontefice ha ricordato le vittime delle guerre dimenticate in Sudan, Sud Sudan, Mali, Burkina Faso e Repubblica Democratica del Congo. Ha menzionato in particolare Haiti, Myanmar, Gaza, Yemen e i rifugiati e migranti che attraversano il Mediterraneo o il continente americano.

Il Papa ha concluso ricordando che, anche se le Porte Sante del Giubileo si chiuderanno presto, «Cristo, nostra speranza, rimane sempre con noi», essendo la porta sempre aperta che ci introduce nella vita divina.

 

 

 

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