Il Vaticano pubblica il messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022
Il Pontefice ha preso spunto per la sua riflessione da un brano dell’esortazione di san Paolo ai Galati.
Rita Sberna (25.02.2022 11:39, Gaudium Press) ll Vaticano ha diffuso nella mattinata di giovedì 24, il messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022. La riflessione si basa su un brano dell’esortazione di san Paolo ai Galati: «Non stanchiamoci di fare del bene; perché a tempo debito raccoglieremo, se non ci arrenderemo. Perciò, finché abbiamo tempo, facciamo del bene a tutti» (Gal 6,9-10a).
Tempo di semina quaresimale
Commentando il brano in cui l’Apostolo parla della semina e della mietitura, il Santo Padre afferma che la Quaresima è tempo propizio per la semina. Dice anche che «il primo contadino è Dio stesso, che con generosità continua a seminare il bene nell’umanità. Questa chiamata a seminare il bene deve essere vista non come un peso, ma come una grazia con cui il Creatore ci vuole attivamente uniti alla sua feconda magnanimità”.
Il pontefice chiede: «Ma che messe è? Primizia del buon seminato, l’abbiamo in noi stessi e nelle nostre relazioni quotidiane, compresi i gesti di gentilezza più insignificanti. In Dio nessun atto d’amore, per quanto piccolo, e nessuna delle nostre “generose fatiche” è andata perduta». E sottolinea che possiamo vedere solo una piccola parte del frutto di ciò che seminiamo, perché, «secondo il detto evangelico, uno semina e l’altro raccoglie. È proprio seminando per il bene del prossimo che partecipiamo alla magnanimità di Dio». “Seminare il bene per gli altri ci libera dalla meschina logica del profitto personale e dà alla nostra attività l’ampio respiro della gratuità, ponendoci nel meraviglioso orizzonte dei disegni benevoli di Dio”, sottolinea.
Non stanchiamoci di fare del bene
Rivolgendosi al secondo punto dell’espressione dell’Apostolo, «non stancatevi di fare del bene», il Papa avverte che di fronte alla delusione di tanti sogni infranti, «la tentazione è chiudersi nell’egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza». Ma Dio «dà forza allo stanco e riempie di forza il debole. (…) Coloro che confidano nel Signore rinnovano le loro forze”. Per questo non possiamo stancarci di pregare, «dobbiamo pregare, perché abbiamo bisogno di Dio. L’illusione dell’autosufficienza è pericolosa. In mezzo alle tempeste della storia, siamo tutti sulla stessa barca, quindi nessuno si salva da solo; ma soprattutto nessuno è salvato senza Dio, perché solo il mistero pasquale di Gesù Cristo ci dà la vittoria sulle onde oscure della morte».
Pratichiamo il digiuno e l’elemosina
Poi ci invita a rafforzare il nostro spirito attraverso il digiuno quaresimale per combattere il peccato. “Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio non si stanca mai di perdonare”, ha esortato. Il Pontefice ha inoltre invitato i fedeli ad esercitarsi nella pratica dell’elemosina, donando con gioia attraverso un’attiva carità verso gli altri. “La Quaresima è tempo favorevole per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; chiamare, non ignorare, coloro che vogliono attenzione e una buona parola; visitare, e non abbandonare, coloro che soffrono la solitudine”.
Il digiuno prepara il terreno, la preghiera lo irriga, la carità lo fertilizza
Infine, Francesco ha affrontato il terzo punto delle parole di san Paolo: “A tempo debito raccoglieremo, se non ci arrenderemo”. Qui ha chiesto perseveranza e fede, sottolineando che la Quaresima ci ricorda che il bene, l’amore, la giustizia e la solidarietà devono essere conquistati quotidianamente. “In questo tempo di conversione, cercando sostegno nella grazia divina e nella comunione della Chiesa, non stanchiamoci di seminare buoni semi. Il digiuno prepara il terreno, la preghiera lo irriga, la carità lo fertilizza. Nella fede, siamo certi che «a tempo debito raccoglieremo, se non ci arrenderemo», e otterremo, con il dono della perseveranza, i beni promessi per la nostra salvezza e quella del prossimo», ha concluso. (EPC)
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