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In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria

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08 MARZO 2021

LUNEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

San Giovanni di Dio, Religioso

Lc 4, 24-30

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Commento:

Le parole rivolte da Gesù ai nazareni e il loro atteggiamento non sono semplici fatti del passato. Anche oggi una massiccia e moderna “Nazaret” vorrebbe gettare Gesù dal ciglio del monte.

***

Possiamo paragonare la moderna “civiltà” occidentale con la Nazareth dei tempi del Signore. La nostra è stata una società costruita e basata originariamente sui principi cristiani, sulla legge di libertà del Vangelo, ma che, mano a mano che passava il tempo, ha voltato le spalle alla luce del Cristo, scambiando la sua primogenitura per un vile piatto di lenticchie.

E ci troviamo, adesso, schiavi dei grandi poteri misteriosi che ci dominano mediante la manipolazione mediatica e la paura per il nostro futuro.

Anche noi, cristiani occidentali, abbiamo guardato con sorpresa ed antipatia il potere divino del Signore, che si è manifestato lungo i tristi secoli della decadenza morale dell’Occidente. Quanto è stata perseguitata la devozione al Sacro Cuore di Gesù fin dagli inizi! Ed il disprezzo contro le manifestazioni mariane? Ed, infine, quanta tiepidezza, quanta mancanza di serietà nell’adempiere le esigenze di conversione tante volte ripetute dall’alto.

Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: vogliono di nuovo gettare Gesù dal ciglio della montagna. L’odio odierno contro la vera religione è altrettanto mortale e pernicioso come lo fu quello dei nazareni. Gesù, Maria, la vera Chiesa di Dio, sono realtà da annientare, da ridurre in cenere.

Ma ci riusciranno? Tanto quanto la volontà di Dio lo permetterà. A Nazareth Gesù “passando in mezzo a loro, si mise in cammino”. A Gerusalemme, al contrario, lo stesso Signore volle morire per le mani delle élite per poi risorgere. Diciamo che la Santa Chiesa, la grande vittima in questi tempi di persecuzione sistematica, psicologica e violenta, non può morire. La promessa di indefettibilità vale ancora e più che mai. Come finirà, allora, questo dramma? Il modo non lo sappiamo, ma la sostanza è questa: trionferà di nuovo Gesù, e trionferà per le mani di Maria. Entrambi faranno risorgere la Chiesa dall’umiliazione a cui è stata sottoposta, e la faranno risorgere con rinnovata gloria.

 

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