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Intervista all’esorcista: di cosa hai paura?

Parla P. Casanova, coordinatore spagnolo dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti

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Redazione (25/10/2024 15:44, Gaudium Press) Nicolás de Cárdenas recensisce su Aciprensa il documentario “Libera Nos. El combate de los exorcistas”, che uscirà in Spagna il 25 ottobre. Di questo e del ministero di esorcista, ha parlato con padre Luis Casanova Cases, coordinatore della sezione spagnola dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), promotrice del documentario.

Padre Casanova precisa che il rischio “non è, come si potrebbe immaginare, la ritorsione o la vendetta del diavolo. La cosa più pericolosa è il peccato. Le tentazioni del diavolo sono in agguato per tutti, anche per l’esorcista”.

Ad esempio, il sacerdote incaricato dal suo vescovo di svolgere questo apostolato di “misericordia e luce” può essere ingannato nel portarlo avanti “con orgoglio, superbia e vanità”.

“Questo può manifestarsi insegnando dottrine errate o agendo in modi non approvati dalla Chiesa, che possono anche essere scorretti, eseguendo riti inventati ‘più efficaci’, o anche cadendo nella trappola di usare medium o tecniche spiritiche per il discernimento o la liberazione”.

Per questo motivo, è necessario vivere questo ministero con umiltà, in obbedienza al superiore e ai riti della Chiesa. È anche necessario avere una formazione adeguata. Ma soprattutto, sottolinea padre Casanova, è essenziale avere “un’esperienza spirituale di pietà e integrità di vita”.

Di cosa ha paura un esorcista?

Padre Casanova dice che “quando si inizia a esercitare questo ministero, c’è un’insicurezza iniziale, una certa paura di quello che succederà, di come lo farò… ma, allo stesso tempo, sapere che si è mandati dal vescovo dà una certezza interiore di fede”.

Questa sicurezza risiede nella consapevolezza che “non sono io a liberare, è Cristo che nella Chiesa si rende presente con la forza della sua croce e della sua risurrezione”, aggiunge il direttore della AIE.

“Come si dice nel film: l’esorcista è come un povero che si appella al cuore di Dio e chiede con fiducia la liberazione di chi soffre”, aggiunge padre Casanova.

Per prevenire

Questo mondo secolarizzato vede crescere l’interesse per l’occulto.

Secondo l’esorcista, “ man mano che la fede cristiana scompare, vediamo come le credenze superstiziose aumentano e si diffondono – a volte in modo programmato – attraverso i cartoni animati per bambini, i social network per i giovani, i film, i gruppi musicali, le terapie negli ospedali, gli insegnamenti scolastici, gli atti pubblici governativi… È come una ‘cultura dell’esoterico e dell’occulto’ che sta permeando tutti gli strati sociali”.

Per evitare di caderci, è necessario prendere le distanze “da tutte le pratiche superstiziose, nemmeno con la scusa della curiosità” e pregare e amare come consigliava il Curato d’Ars: “la cosa più efficace è la preghiera, la formazione e il vivere insieme la gioia cristiana del servizio agli altri”, sottolinea.

Ciò comporta “meditare con amore la Parola di Dio, celebrare frequentemente i sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione”, osservare una “tenera devozione alla Vergine Maria e ai santi”, assicurare una “buona formazione cristiana” e, se possibile, “far parte di un gruppo parrocchiale o di un movimento ecclesiale”.

La differenza tra esorcismo e magia

Alla domanda sulla differenza tra magia ed esorcismo, don Casanova spiega che la prima “cerca la sua efficacia nel controllo o nella canalizzazione delle forze occulte per metterle al proprio servizio attraverso i rituali e le formule che utilizza, il suo obiettivo è ottenere un beneficio o produrre un danno a un’altra persona”.

“Le azioni preternaturali di queste forze occulte, rivestite di vari nomi, alcune chiamate ‘energie’, ‘angeli’ o ‘santi’, sono compiute dai demoni. Niente di tutto questo è esorcismo”, aggiunge.

Da parte sua, l’esorcismo “è un momento di preghiera, un sacramentale, in cui con umile fede e fiducia si implora Dio e si comanda nel nome di Gesù Cristo, con l’autorità che Egli ha affidato alla sua Chiesa, affinché una persona, un oggetto o un luogo siano protetti dalle insidie del maligno e sottratti al suo dominio”.

 

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