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“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete”

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21 APRILE 2021

MERCOLEDÌ DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

Sant’ Anselmo d’Aosta, Vescovo e Dottore della Chiesa

Gv 6,35-40

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Commento:

Bellissimo collegamento tra Eucarestia e Risurrezione. Si tratta proprio di una buona novella! L’apprezziamo come conviene?

***

Gli ebrei avevano visto, ma non avevano creduto. Tommaso credette perché aveva visto. E noi siamo chiamati a credere senza aver visto, il che ci porterà ad una gloria particolare in Paradiso.

E in cosa non credono loro e dobbiamo credere noi? Nel potere di Gesù di donare la vita eterna, mediante la comunione col suo Corpo, non solo alle anime, ma anche ai nostri corpi mortali: “che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Il Verbo assunse la natura umana per poter diventare mortale, per ridarci la vita con la sua passione, morte e risurrezione. E come applica a noi tale beneficio? Con la partecipazione fruttuosa alla rinnovazione del suo Santo Sacrificio, cioè, alla Santa Messa. E la maniera migliore di parteciparvi è appunto la comunione eucaristica: in essa Gesù si dona a noi con tutto il suo amore redentore, che è potentissimo, in modo da farci oggetto di un amore infinito, personale, premuroso, purificatore, che ci nobilita, ci eleva, ci fa diventare partecipi della sua passione e della sua gloria.

Se avessimo a mente il nostro destino eterno, e la bellezza della vita per sempre presso Dio, capiremmo quanto è importante l’accesso alla comunione e saremmo disposti a fare di tutto pur di ricevere il pane della vita! Quanti cristiani davanti alla prima difficoltà si scoraggiano. Non vanno a messa per un banale mal di testa, perché “non gli va”, perché preferiscono la comodità e la sicurezza delle proprie poltrone anziché cibarsi di Dio!

Cresciamo sempre più nell’amore all’Eucarestia, facendo così Gesù sarà in noi, e noi in Lui. La nostra vita diventerà ricca di frutti e guadagneremo la beatitudine eterna, affianco alla Vergine, nostra madre, per tutta l’eternità!

 

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