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La devozione eucaristica del Beato Pio IX

Estratto dall’omelia del Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, sul  Beato Pio IX.

 

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Redazione (07/02/2023 15:59, Gaudium Press) Fin da giovanissimo, Pio IX si distinse per una vita di pietà profondamente eucaristica, cioè orientata in modo integrale alla persona e al mistero di Gesù Cristo, presente nell’Eucaristia e nella vita della Chiesa.

“Il contatto con Gesù Cristo vivo nell’Eucaristia”, afferma l’autore, “è l’elemento centrale della vita interiore di Pio IX, dalla cui fonte sgorgarono le sue virtù, la misteriosa energia divina che lo portò all’eroismo ora riconosciuto dalla Chiesa. Due date hanno segnato il periodo luminoso della sua vita interiore eucaristica: la prima Comunione e il suo 75° compleanno, che volle celebrare con straordinaria solennità solo cinque giorni prima della sua partenza per l’eternità. L’Eucaristia fu sempre il mistico rifugio quotidiano del suo spirito, soprattutto nei momenti più difficili” (mons. Angelo Menicucci, in “Riparazione Eucaristica”, Loreto, agosto/settembre 2000).

 

Pio IX

La pietà eucaristica in tutte le sue forme

Visse intensamente la pietà eucaristica, in tutte le sue forme. In primo luogo nella celebrazione quotidiana della Santa Messa, con un fervore insolito che lasciava intravedere tutta la sua Fede; nell’adorazione diurna e notturna nella sua cappella privata e nelle chiese che incontrava lungo la strada quando passeggiava per Roma, nonché nella massima importanza che attribuiva alla solennità del Corpus Domini, alla quale partecipava con l’ostensorio in mano, anche da Papa.

Pio IX diede un contributo singolare e difficilmente calcolabile alla fede nella presenza reale di Gesù Eucaristia e alla diffusione e al rilancio della pietà eucaristica, che troverà il suo pieno sviluppo nei suoi successori, soprattutto in San Pio X.

I testimoni del suo tempo dicevano che la sera Papa Mastai Ferretti scendeva spesso dal Quirinale a Piazza San Silvestro, e nell’omonima chiesa presiedeva l’adorazione eucaristica, con omelia e benedizione solenne; poi risaliva il colle e tornava al Quirinale, accompagnato da folle di bambini che lo seguivano come un semplice prete di paese.

Come Papa, trovò sempre nell’Eucaristia il suo conforto spirituale quotidiano e la fonte dell’energia necessaria per liberare il Papato dai vincoli temporali e restituirlo alla nuova era con rinnovato prestigio.

Anche il Papa ha bisogno di stare da solo con Gesù

Una volta disse a due persone che aveva introdotto nella sua cappella privata: “Anche il povero Papa ha bisogno di stare un po’ da solo con Gesù; ho tante cose da dirgli, tante luci da chiedergli, tanti consigli e tante grazie!”.  Dopo l’adorazione, aprì il tabernacolo e mostrò, all’interno della sua porticina, un magnifico monogramma di Gesù, composto da diamanti, e disse: “Qui deposito ciò che possiedo di più bello e prezioso: tutto per Lui, che è il grande Signore e Maestro”. Si prese cura infatti di quella cappella, occupandosi personalmente della lampada del Santissimo Sacramento.

Un altro testimone ricorda che si preparava con grande cura alla celebrazione dell’Eucaristia, sempre seguita da un lungo ringraziamento. Il fervore col quale celebrava il Sacrificio divino era ammirevole. Inoltre, in risposta alla dottrina giansenista, favorì la comunione frequente, esprimendo la sua soddisfazione ai vescovi che la promuovevano. Infine raccomandava vivamente l’adorazione perpetua, che si stava  appunto diffondendo in vari Paesi del continente europeo e americano.

 

 

 

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