La pioggia di rose al Pantheon di Roma
Il giorno di Pentecoste, dall’apertura centrale (oculus) della cupola della Basilica, vengono lanciati petali di rosa, che simboleggiano le lingue di fuoco della discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli.
Foto: JamesLucasIT/facebook
Redazione (29/05/2023 14:49, Gaudium Press) A Pentecoste, festa che ricorda la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli, dodici sacchetti di petali di rosa sono gettati dalla volta della Basilica di Sancta Maria ad Martyres, il Pantheon di Roma, dopo la Santa Messa. Quest’anno la celebrazione è stata presieduta dal cardinale Sean Patrick O’Malley.
Questa antica tradizione papale, che risale a duemila anni fa, era stata sospesa nei secoli scorsi e ripresa poi nel 1995.
Una particolarità legata alla celebrazione di questa Messa è che essa viene cantata e recitata prevalentemente in aramaico (in particolare il Padre Nostro) e anche alcuni brani dei Vangeli vengono letti in diverse lingue. Alla cerimonia partecipano anche dodici bambini di diverse etnie che, in segno di pace, distribuiscono rose ai partecipanti.
Per la decorazione vengono utilizzate circa duemila rose rosse, mentre sette milioni di petali vengono portati su dai pompieri che, dall’alto della cupola (alta circa 43 metri), li lanciano attraverso l’oculus, o “occhio del cielo“, l’apertura situata al centro della cupola.
Questi fiori hanno un chiaro valore simbolico. Secondo i primi cristiani di Roma, le rose rosse rappresentavano le lingue di fuoco dello Spirito Santo e la nascita della Chiesa. Simboleggiavano anche il sangue versato da Cristo per la redenzione dell’umanità.
La pioggia di rose è caduta sui numerosi fedeli presenti.
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