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La storia dei primi cinque sabati voluti dalla Madonna di Fatima

 Non sono poche le devozioni sorte nella Chiesa grazie alla pietà popolare e ispirate dallo Spirito Santo per la nostra santificazione. Ma poche sono state dettate e implorate da apparizioni portentose, per il nostro bene. Una di queste è stata data a Fatima.

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Redazione (04/07/2024 12:42, Gaudium Press) Dal 1917, le apparizioni di Fatima non hanno cessato di suscitare nel mondo emozioni, perplessità e misteri. Sono sempre state accompagnate da grazie, benedizioni e miracoli portentosi. Gli ambasciatori celesti, l’Angelo del Portogallo e la Madre di Dio stessa – che ci porta la sua Sacra Famiglia nell’apparizione di ottobre – ci hanno dato diversi avvertimenti, ammonimenti e stimoli per la pietà mariana.

Lo spirito di questo articolo è quello di evidenziare un punto, degli avvertimenti ricevuti in queste manifestazioni celesti, che spesso passa inosservato, non tanto per la sua scarsa importanza, ma perché ciò che più colpisce la mente umana sono i castighi e le catastrofi annunciate nella Cova da Iria.

Purtroppo, tendiamo a dimenticare le soluzioni che la stessa Vergine delle Vergini ci ha dato, e più che di soluzioni si tratta di elevare gli orizzonti che spesso sono offuscati dagli sconvolgimenti del mondo moderno.

La devozione acclamata dal Cielo a Fatima

Come sappiamo, la Beata Vergine fece la sua prima apparizione il 13 maggio 1917, ripetendola ogni 13 del mese fino a ottobre, con l’eccezione di agosto, quando, a causa del rapimento dei pastorelli, apparve il 19 dello stesso mese. Ciò che è poco noto è che la Madonna apparve di nuovo anni dopo, nel 1925, a Lucia, che già indossava l’abito delle Suore di Santa Dorotea o, come sono comunemente conosciute, delle Suore Dorotee.

Infatti, la nostra Madre, quando rivelò ai pastorelli il famoso ed enigmatico segreto di Fatima, ci disse che per evitare le catastrofi sopra menzionate, avrebbe chiesto quanto segue:

“Verrò a chiedere la (…) Comunione riparatrice dei primi sabati”.

Una richiesta che viene dal Cielo e che per noi deve essere una parola di comando. Considereremo in modo particolare questa richiesta della Madre di Dio, poiché è di vitale importanza in relazione al messaggio centrale che ha dato: “Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà”.

Apparizione del 1925

Quando è venuta a chiedere la Comunione riparatrice dei primi sabati?

In una bella giornata del dicembre 1925, alla suora dorotea, suor Lucia, mentre era in preghiera nel convento di Pontevedra (Spagna), apparve la Santa Madre di Dio. Lei stessa ci racconta in terza persona ciò che le accadde immediatamente:

“Il 10 dicembre 1925 le apparve (a suor Lucia) la Beata Vergine e accanto a Lei, sospeso in una nube luminosa, un Bambino. La Beata Vergine, ponendole una mano sulla spalla, le mostrò contemporaneamente un Cuore che teneva nell’altra mano, circondato da spine. Allo stesso tempo, il Bambino disse:

“Abbi compassione del Cuore della tua Santissima Madre che è coperto di spine che gli uomini ingrati vi conficcano continuamente senza che ci sia nessuno che faccia un atto di riparazione per strapparle”.

“Allora la Beata Vergine le disse:

“Guarda, figlia mia, il mio Cuore, circondato da spine che gli uomini ingrati mi conficcano continuamente con bestemmie e ingratitudine. Tu, almeno, cerca di consolarmi e comunica che tutti coloro che per cinque mesi (consecutivi), il primo sabato, si confessano, ricevono la Santa Comunione, recitano la terza parte del Rosario e mi fanno compagnia per 15 minuti, meditando i 15 misteri del Rosario, per riparare al mio dolore, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza delle loro anime””.

Apparizioni di un bambino misterioso…

Suor Lucia racconta che non dimenticherà mai il Cuore sanguinante di Maria che, trafitto di spine, soffriva per i peccati dell’umanità. Questa non fu l’unica apparizione di quell’anno 1925. In autunno, suor Lucia ricevette di nuovo questo messaggio, perché non riuscì a convincere subito i suoi superiori. Suor Lucia ci racconta cosa accadde:

“Avevo incontrato un bambino; gli chiesi se conosceva l’Ave Maria; mi rispose di sì; gli dissi di dirla in modo che potessi sentirla. Ma poiché non riusciva a dirla da solo, la ripetei con lui per tre volte. Alla fine delle tre Ave Maria, gli chiesi di dirla da solo; ma tacque e non riuscì a dirla da solo; gli chiesi se sapeva quale fosse la Chiesa di Santa Maria; mi rispose di sì; gli dissi di andarci ogni giorno e di dire così: ‘O Madre mia che sei nei cieli, dammi il tuo Bambino Gesù’! Glielo indicai ed entrai in casa”.

Mesi dopo, incontrò di nuovo questo bambino e raccontò gli eventi straordinari:

“Il 15 febbraio 1926, mentre tornavo lì come al solito (per gettare un bidone della spazzatura fuori dalla proprietà), incontrai un bambino che mi sembrò essere lo stesso; allora gli chiesi: ‘Hai chiesto il Bambino Gesù alla Madre del Cielo?’. Il bambino si rivolge a me e dice:

‘E tu hai diffuso nel mondo quello che la Madre del Cielo ti ha chiesto?’.

Dicendo questo, si trasformò in un bambino luminoso.

“Sapendo allora che si trattava di Gesù, dissi: ‘Gesù mio, tu sai bene quello che mi ha detto il mio confessore nella lettera che ti ho letto; mi ha detto che era necessario che quella visione si ripetesse; che dovevano esserci dei fatti perché fosse credibile; e che la Madre Superiora da sola, per propagare questo fatto, non poteva fare nulla”.

‘È vero che la Madre Superiora da sola non può fare nulla, ma con la mia grazia può fare tutto. E basta che il tuo confessore lo permetta, e che la tua Superiora lo dica, perché sia creduto, pur senza sapere a chi è stato rivelato’.

“Ma il mio confessore diceva nella lettera che questa devozione non era necessaria nel mondo, perché c’erano già molte anime che ricevevano la comunione il primo sabato del mese in onore della Madonna e dei quindici misteri del Rosario”.

‘È vero, figlia mia, che molte anime li iniziano, ma poche li portano a termine; e quelle che li portano a termine, è per ricevere le grazie che sono loro promesse; ma sono più contento di chi fa i cinque primi sabati con fervore e per espiare il Cuore della tua Madre Celeste, che di chi fa i quindici tiepidi e indifferenti’.

“Gesù mio, molte anime hanno difficoltà a confessarsi il sabato, se Tu permettessi di rendere valida la confessione entro otto giorni”?

‘Sì, può essere, e anche per più giorni, purché siano in stato di grazia il primo sabato in cui ricevono la Santa Comunione e abbiano l’intenzione di riparare al Cuore Immacolato di Maria’.

“Gesù mio, e quelli che si dimenticano di fare questa intenzione”?

‘Possono metterla nella prossima confessione, approfittando della prima occasione che hanno per confessarsi’.

“Dopo di che è scomparso e a tutt’oggi non ho più sentito parlare dei desideri del Cielo”.

Se la Madre non era riuscita a convincerci, doveva venire il Figlio ad aprirci gli occhi su una devozione così straordinaria”.

Perché cinque primi sabati?

L’insistenza con cui il Cielo chiede agli uomini di riparare le offese al Cuore Immacolato ci fa pensare a come le colpe commesse su questa terra abbiano una ripercussione in Cielo più grande di quanto si possa immaginare.

Il Cuore della Madre delle Madri nutre solo amore per il genere umano, con un affetto individuale, come se fossimo il suo unico figlio, proteggendoci e accompagnandoci passo dopo passo in ogni nostra necessità, non solo del corpo, ma anche dell’anima.

La benigna Signora che  proprio il nostro Salvatore, in una delle sue ultime parole, ci consegna nella persona di San Giovanni, lasciandoLa come Madre di ciascuno di noi (Gv 19, 27). Tuttavia, l’umanità La rifiuta e La oltraggia con varie bestemmie che dovrebbero indignarci; ma c’è un altro peccato, quello dell’indifferenza a questa mancanza di amore, di coloro che dovrebbero proclamarla e difenderla come Regina, Madre e Signora del mondo.

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La stessa Suor Lucia, dopo essere stata consultata da P. José Bernardo Gonçalves, S.J., sul perché cinque Primi Sabati e non nove o quindici, come altre devozioni esistenti, ponendo questa domanda ai piedi del Santissimo Sacramento, riceve la risposta in ispirazione, vediamo cosa ci racconta:

“Quando mi trovavo nella cappella con Nostro Signore nella notte tra il 29 e il 30 di questo mese di maggio 1930 e Gli parlavo delle due domande, la quarta e la quinta, mi sono sentita improvvisamente più intimamente posseduta dalla Sua presenza divina e, se non mi inganno, Egli mi ha rivelato quanto segue:

‘Figlia mia, la ragione (dei cinque primi sabati) è semplice. Cinque sono i tipi di offese e bestemmie pronunciate contro il Cuore Immacolato di Maria:

  1. Bestemmie contro l’Immacolata Concezione.
  2. Bestemmie contro la sua Perpetua Verginità.
  3. Bestemmie contro la Maternità divina, rifiutando allo stesso tempo di riconoscerla come Madre degli uomini.
  4. Le bestemmie di coloro che cercano pubblicamente di seminare nel cuore dei bambini l’indifferenza, il disprezzo e persino l’odio verso questa Madre Immacolata.
  5. Gli oltraggi che le vengono rivolti nelle sue immagini sacre.’

‘Ecco, figlia mia, perché il Cuore Immacolato di Maria ha mosso la mia misericordia a chiedere questa piccola riparazione e, in risposta ad essa, a concedere il perdono alle anime che avranno la sventura di offendere mia Madre. Quanto a voi, cercate incessantemente con le vostre preghiere e i vostri sacrifici di muovermi a misericordia per queste povere anime”.

Leggendo queste righe, dovremmo meditare sulle parole dell’apostolo Giacomo: “Se uno ascolta la parola e non la mette in pratica, è come un uomo che guarda la sua faccia in uno specchio e, dopo averla vista, dimentica subito com’è fatta. Ma chi considera attentamente la legge perfetta della libertà e persevera in essa, non come uditore smemorato, ma come attivo esecutore, sarà benedetto nel praticarla”. (Gc 1,23-25). Siamo tra coloro che ascoltano, credono e praticano, in modo da riparare a questi peccati che gridano al Cielo per ottenere giustizia, dando gioia alla nostra Madre celeste.

Cosa fare nei primi sabati?

Lucia stessa ci dice che “sono necessari sacrifici e preghiere per riparare specialmente a questo Cuore Immacolato, e per implorare il perdono e la misericordia per le anime che bestemmiano contro di Lui, perdono e misericordia perché queste anime la Sua Divina Misericordia non perdona senza  la riparazione…”.

È quindi un incentivo per tutti a mettere in pratica questa devozione nei cinque primi sabati del mese. Riassumiamo i requisiti per la sua pratica:

  1. deve essere eseguita il primo sabato del mese (indipendentemente dal mese in cui inizia).
  2. In quel giorno si deve fare la comunione.
  3. Recitare il rosario meditando uno dei suoi misteri per almeno 15 minuti in quel giorno.
  4. Andare a confessarsi nell’intenzione del primo sabato (non è necessario che sia lo stesso giorno).

Alcuni avranno la difficoltà di non sapere come meditare i misteri del Rosario, Suor Lucia spiega come ha fatto lei, per avere un punto di riferimento:

“Questo è il mio modo di fare le meditazioni sui misteri del Rosario nei primi sabati: Primo mistero, l’Annunciazione dell’Angelo Gabriele alla Madonna. Primo preludio: immagino di vedere e sentire l’Angelo che saluta la Madonna con queste parole:

“Ave Maria, piena di grazia”. Secondo preludio: chiedo alla Madonna di infondere nella mia anima un profondo senso di umiltà.

“Primo punto: mediterò sul modo in cui il Cielo proclama che la Beata Vergine è piena di grazia, benedetta tra tutte le donne e destinata ad essere la Madre di Dio”.

“Secondo punto: l’umiltà della Madonna, che si riconosce e si dichiara serva del Signore.

“Terzo punto: come devo imitare la Madonna, nella sua umiltà; quali sono i difetti di orgoglio e di arroganza con cui offendo più spesso il Signore, e i mezzi che devo impiegare per evitarli, ecc. “Il secondo mese medito sul secondo mistero gaudioso. Il terzo mese medito sul terzo mistero gaudioso e così via, seguendo lo stesso metodo di meditazione. Quando ho terminato i cinque primi sabati, ne inizio altri cinque e medito i misteri dolorosi, poi quelli gloriosi, e quando li ho terminati ricomincio con quelli gaudiosi”.

Orecchie sorde o attente, quali sono le nostre?

Unendoci alle parole del Prof. Plinio Correa de Oliveira, chiediamo alla Madonna che ognuno dei lettori non solo si unisca a questa devozione, ma ne diventi un entusiasta propagatore:

Si vocem ejus hodie audieritis, nolite obdurare corda vestrase oggi udite la sua voce, non indurite i vostri cuori̕ ˗ dice la Scrittura. Iscrivendo la festa di Nostra Signora di Fatima nel ruolo delle celebrazioni liturgiche, la Santa Chiesa proclama la perennità del messaggio della Madonna dato al mondo attraverso i pastorelli. Nel giorno della sua festa, ancora una volta la voce di Fatima viene a noi: non induriamo i nostri cuori, perché solo così avremo trovato la via della vera pace.

Di Fratel Christian Pardo

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1) Marchi, John de, La vera storia di Fatima, un resoconto completo delle apparizioni, p. 77.

2) Rivista Dr. Plinio, n. 26, maggio 2000, p. 31.

 

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