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L’università di Lovanio critica il Papa e lui risponde

Il Papa aveva fatto una visita di cortesia per il 600° anniversario dell’università, ma era già stata preparata una dichiarazione contraria. Francesco ha risposto al suo ritorno in Italia

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Redazione (01/10/2024 15:11, Gaudium Press). Dopo la visita di Francesco all’Università di Lovanio, in Belgio, lo scorso sabato 28 settembre, molti si chiedono se l’Università di Lovanio meriti ancora il titolo di cattolica. La presenza del Papa è stata un gesto di cortesia nei confronti di un’istituzione che un tempo era influente negli ambienti cattolici, e che nel 2024 celebra il suo 600° anniversario.

Nel suo discorso, Francesco aveva sottolineato il carattere materno e persino femminile della Chiesa: “Non sono il consenso o le ideologie a sancire ciò che è caratteristico della donna, ciò che è femminile. La dignità è garantita da una legge originale, scritta non sulla carta ma nella carne. La dignità è un bene inestimabile, una qualità intrinseca che nessuna legge umana può concedere o togliere. Sulla base di questa dignità comune e condivisa, la cultura cristiana elabora continuamente, in contesti diversi, la vocazione e la missione dell’uomo e della donna e il loro reciproco essere gli uni per gli altri, in comunione. Non gli uni contro gli altri, con pretese opposte, ma gli uni per gli altri. Non dimenticatelo: la Chiesa è una donna!”.

“La Chiesa è il Popolo di Dio, non una multinazionale. Le donne nel Popolo di Dio sono figlie, sorelle e madri. Così come io sono figlio, fratello e padre. Queste sono le relazioni che esprimono il nostro essere a immagine di Dio, uomo e donna, insieme, non separatamente! Infatti, la donna e l’uomo sono persone, non individui; sono chiamati fin dal ‘principio’ ad amare e ad essere amati. Una vocazione che è una missione. Da questo deriva il loro ruolo nella società e nella Chiesa”, ha detto Francesco, ricordando i principi espressi da Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem.

Ha anche sottolineato le caratteristiche prettamente femminili di “accoglienza feconda, cura, dedizione vitale. Per questo le donne sono più importanti degli uomini, ma è brutto quando le donne vogliono comportarsi come gli uomini. No, lei è donna. E questo è importante”, ricordando che al centro dell’evento salvifico dell’uomo c’è il ‘sì’ di una donna, Maria.

Deplorano le posizioni conservatrici di Papa Francesco

Ma queste opinioni sono state considerate estremamente conservatrici da studenti e professori. Il giorno prima, Luc Sels, rettore di questa università, aveva chiesto al Papa se “la Chiesa non sarebbe più accogliente se desse alle donne un posto più importante, anche nel sacerdozio”.

Tuttavia, subito dopo il discorso del Papa, l’Università UC Louvain ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime “la propria incomprensione e disapprovazione per la posizione espressa da Papa Francesco sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società”, deplorando le sue “posizioni conservatrici” e invitando la Chiesa cattolica a “seguire la strada” dell’inclusione.

Hanno anche sottolineato che “l’appello allo sviluppo integrale sembra incompatibile con le posizioni sull’omosessualità e sul ruolo delle donne nella Chiesa cattolica”.

A quanto pare, il femminismo radicale ha preso piede in ampi settori dell’università. Una studentessa, Valentina Hendrix, 22 anni, si è detta estremamente delusa e scioccata dal fatto che Francesco “ci riduca alla funzione di avere figli, essere madri, mogli, che è esattamente ciò da cui vogliamo emanciparci”.

La risposta di Francesco agli attacchi all’Università di Lovanio

Al ritorno dal Belgio, interrogato dai giornalisti, il Papa ha ricordato l’episodio dell’Università, criticandola per aver preparato una risposta al suo discorso prima ancora che fosse pronunciato.

“Innanzitutto, questo comunicato è stato fatto mentre parlavo. Era pre-scritto e questo non è morale. Per quanto riguarda le donne, io parlo sempre della dignità della donna e ho detto una cosa che non posso dire degli uomini: la Chiesa è una donna, è la sposa di Gesù. Mascolinizzare la Chiesa, mascolinizzare le donne non è umano, non è cristiano. Il femminile ha la sua forza. O meglio, le donne – dico sempre – sono più importanti degli uomini, perché la Chiesa è una donna, la Chiesa è la sposa di Gesù. Se questo suona conservatore per quelle donne, io sono Carlos Gardel (famoso cantante di tango argentino, ndr). Non si capisce… Vedo che c’è una mente ottusa che non vuole sentirne parlare. La donna è uguale all’uomo, anzi, nella vita della Chiesa, la donna è superiore, perché la Chiesa è donna. Per quanto riguarda il ministero, il misticismo della donna è superiore al ministero. C’è un grande teologo che lo ha studiato: chi è più grande, il ministero petrino o il ministero mariano? Il ministero mariano è più grande, perché è un ministero di unità che coinvolge, l’altro è un ministero di guida. La maternità della Chiesa è la maternità di una donna. L’altro ministero è molto più piccolo, dato per accompagnare i fedeli, sempre nell’ambito della maternità. Diversi teologi hanno studiato questo aspetto e dicono che è qualcosa di reale, non moderno, ma reale. Non è antiquato. Il femminismo esasperato, che implica la mascolinizzazione delle donne, non funziona. Una cosa è che il machismo non funzioni, una cosa è che il femminismo non funzioni. Ciò che funziona è la Chiesa come donna, che è più grande del ministero sacerdotale. E a volte non ci pensiamo.

Con informazioni tratte da Vatican news e La Croix

 

 

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