«Maestro, da te vogliamo vedere un segno»
19 LUGLIO 2021
LUNEDÌ DELLA XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Sant’ Arsenio il Grande, Eremita
Mt 12,38-42
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Commento:
Severo giudizio del Signore contro la “generazione malvagia e adultera” che ascoltava le sue predicazioni senza convertirsi.
***
I farisei e gli scribi chiedono al Signore un segno. Sembra una richiesta fuorviante, dopo il torrente di miracoli realizzati in mezzo al popolo. In cosa consisteva quel segno? In un prodigio che manifestasse in Gesù un potere più imponente di quello di Mosè contro gli egiziani. Si trattava di mettere alla prova quel profeta della Galilea per capire se davvero era Lui il messia atteso dagli ebrei, dominati da una concezione terrena della salvezza. Infatti, consideravano la salvezza l’egemonia di Israele nel panorama politico del loro tempo.
Gesù invece era venuto a portare la salvezza eterna, ad aprirci le porte del Cielo ma questi discorsi sembravano troppo eterei agli orecchi di farisei e scribi.
Nostro Signore perciò, mette il dito nella piaga, denunciando la decadenza morale della generazione: adulterio e furto. Entrambi figli della cupidigia degli occhi e della carne. Con ciò Gesù mostra l’accuratezza del suo discernimento divino, che penetra come fiamma di fuoco fino al midollo dell’anima. Davanti a Lui c’erano delle persone schiave delle più basse passioni e per tale motivo incapaci di capire parole soprannaturali, che elevavano le considerazioni alle cose del Cielo.
Tornando al nostro oggi, quando ci imbattiamo contro il muro di ferro con cui molti cuori si “proteggono” dalle parole di speranza del Vangelo, cosa dobbiamo pensare? C’è stata mai un’epoca così adultera e ladra come la nostra? E che fine farà la nostra generazione se non si converte? Sicuramente il giorno del giudizio ci sarà anche chi potrà alzarsi e condannarci perché abbiamo avuto tante manifestazioni palesi e incontrovertibili del soprannaturale ma non ce ne siamo curati.
Diamo ascolto alle parole della Madonna nelle sue apparizioni: convertiamoci e facciamo penitenza, affinché il suo Divino Figlio abbia pietà di noi!
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