Gaudium news > Messico: i vescovi hanno reso omaggio ai martiri Cristeros, che diedero la vita per la fede.

Messico: i vescovi hanno reso omaggio ai martiri Cristeros, che diedero la vita per la fede.

I vescovi ricordano “l’eroico Messico dei Cristeros che hanno dato la vita” per la fede e “ hanno scritto una pagina luminosa nella storia della Chiesa universale e della nostra patria”.

Padre pro 700x453 1

Fucilazione di Padre Pro

Redazione (16/11/2025 13:11, Gaudium Press) La Conferenza Episcopale Messicana (CEM) ha reso omaggio agli oltre 200.000 martiri della Resistenza Cristera in un messaggio al Popolo di Dio, intitolato: Chiesa in Messico: Memoria e Profezia – Pellegrini di Speranza verso il centenario dei nostri Martiri, pubblicato giovedì 13 novembre:

” Quando lo Stato totalitario ha cercato di imporre il suo dominio assoluto sulle coscienze, i nostri martiri hanno compreso con chiarezza meridiana la centralità di Gesù Cristo: morire gridando’ Viva Cristo Re!’ significava affermare che nessun potere umano può rivendicare la sovranità assoluta sulla persona e sulla coscienza.

Significava dire con la vita ciò che proclamavano con le labbra: Cristo è Re, non lo Stato oppressore; Cristo è Re, non il dittatore di turno che si arrocca nella sua superbia”.

Il messaggio, frutto della 119ª Assemblea Plenaria della CEM che si è tenuta dal 10 al 14 novembre a Casa Lago, nello Stato del Messico, con la partecipazione di 121 vescovi messicani, ha ricordato che “solo pochi mesi dopo la proclamazione della Solennità di Cristo Re, nel luglio 1926 entrò in vigore nel nostro Paese la cosiddetta ‘Legge Calles’, che scatenò la più sanguinosa persecuzione religiosa della nostra storia“.

In un ampio paragrafo, i vescovi messicani approfittano di quello che definiscono  ”il percorso giubilare”, 2025-2026-2031, per rendere innanzitutto grazie per i frutti del Giubileo della speranza (2025), per ricordare la resistenza cristera che ci interpella (2026) e per preparare il 2031, V Centenario delle apparizioni della Vergine di Guadalupe.

I prelati commemorano la testimonianza delle tante persone che hanno perso la vita per difendere la fede e la libertà di praticarla:

“Onoriamo oggi la memoria degli oltre 200 mila martiri che hanno dato la vita per difendere la loro fede: bambini, giovani, anziani; contadini, operai, professionisti, sacerdoti, religiosi, laici; l’eroico Messico dei Cristeros che hanno dato la vita per una causa sacra, per la libertà di credere e di vivere secondo la loro fede, tutti loro hanno scritto una pagina luminosa nella storia della Chiesa universale e della nostra patria”.

La legislazione promulgata dall’allora presidente Plutarco Elías Calles stabiliva un controllo ferreo sui credenti e sui ministri di culto. Tra le sue disposizioni, scioglieva gli ordini monastici, limitava severamente il lavoro pastorale, proibiva il ministero dei sacerdoti stranieri e il culto pubblico fuori dalle chiese, oltre a espropriare tutti gli edifici religiosi.

La Guerra Cristera terminò ufficialmente nel giugno 1929, anche se la persecuzione continuò. I rapporti tra Chiesa e Stato non furono ripristinati fino al 1992, quando una riforma costituzionale e la Legge sulle Associazioni Religiose e il Culto Pubblico riconobbero l’esistenza giuridica della Chiesa Cattolica.

Denuncia della violenza e difesa della famiglia

Senza adottare “una posizione politica o di parte”, i vescovi hanno denunciato che “la nostra nazione continua a essere sotto il dominio dei violenti” e che “il cancro della criminalità organizzata di cui soffriamo da anni ha esteso i suoi tentacoli in molti angoli del Paese”. Hanno criticato il fatto che “nessuno dei leader che governano questo Paese è riuscito a sradicare questo male”.

La Conferenza Episcopale ha evidenziato che “tutta questa preoccupante realtà ha origine nella famiglia: una società che non protegge la famiglia non protegge se stessa”. Ha deplorato i dati ‘allarmanti’ che mostrano “famiglie disgregate, violenza intrafamiliare e negli ambienti scolastici, dipendenze che distruggono la vita dei giovani”.

I vescovi hanno criticato le politiche pubbliche attuate “senza un dialogo autentico con i genitori”, mentre “si promuove, in modo sottile e, a volte, esplicito, una visione antropologica estranea alla dignità integrale della persona umana”.

Il testo dell’Episcopato si conclude ricordando che nel 2033 si commemorerà “il secondo millennio della Redenzione Universale, i duemila anni dalla risurrezione di Cristo che vogliamo celebrare con tutto il Popolo di Dio in un clima di fraternità e pace”.

Con informazioni da Infocatólica.

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate